Lì, i diecimila abbonati non sono stati certo una “dolce illusione” di mezza estate. Lecce, estate 2016: spinto da un entusiasmo fuori dal comune, galvanizzato da una società che anche quest’anno ha costruito una squadra con tutte le carte in regola per vincere il campionato, il popolo giallorosso ha dato una risposta fuori dal comune. Certo, sul dato finale della campagna abbonamenti hanno anche inciso i prezzi fissati dal club, specie in merito ai vecchi abbonati: 50 euro la Curva Nord, cuore del tifo leccese, 80 euro la gradinata e 100 euro la tribuna centrale inferiore e 150 euro la tribuna centrale superiore. Prezzi stracciati, se paragonati alle ambizioni della società presieduta dall’ing. Tundo.
Fatto sta, che in Salento hanno chiuso con una cifra da capogiro, complice la proroga concessa dalla società dopo la netta vittoria sull’Akragas: oltre novemila tessere sottoscritte (9.183 per la precisione, 500 delle quali nei giorni seguenti al poker inflitto ai siciliani), fanno di Lecce l’assoluto boom della Lega Pro. Ritorno al passato, numeri di quando i giallorossi erano in serie A. Nessuno, neanche Parma (9.063 per i ducali), ha fatto meglio della tifoseria pugliese.
All’impressionante dato relativo agli abbonati, si aggiunge un incasso al botteghino domenicale, che fin qui è tutt’altro che da buttare via. A sostenere una squadra che in queste prime sei giornate ha infilato cinque vittorie ed un pari, realizzando qualcosa come quattordici gol, si sono presentate nell’ordine: quasi dodicimila persone contro Akragas e Catanzaro, quasi tredicimila contro la Casertana.
Domenica 2 ottobre dunque, la Reggina dovrà misurarsi non solo con una squadra che punta alla B passando dalla porta principale, ma anche con un’autentica bolgia. Serve la gara perfetta, servono carattere, coraggio e personalità : ma queste ultime componenti, a ben vedere, dal derby dello Stretto in poi agli amaranto non sono mai mancate…
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