Capitano, fantasista, bomber, allenatore. Definire Ciccio Cozza un semplice ex sarebbe riduttivo, per non dire ingeneroso. Tra ricordi e progetti futuri, Cozza è stato l’ospite d’eccezione della puntata odierna di Tutti Figli di Pianca, in onda su Touring. Impossibile non cominciare con quel Reggina-Cosenza di due anni fa, quando con lui in panchina il Granillo assistette ad un derby dominato dall’inizio alla fine.
SITUAZIONE DIFFICILE- La vittoria schiacciante con il Cosenza è stata una soddisfazione grandissima, ma non la considero la pagina più bella nel mio percorso di allenatore della Reggina, perché ogni partita vissuta con i colori amaranto mi ha dato qualcosa, e nei ricordi metto tutto sullo stesso piano. Quel giorno ha funzionato tutto alla perfezione, abbiamo dominato un derby importante dall’inizio alla fine ed eravamo felici per la nostra gente. I problemi di quella squadra non sono nati dalle penalizzazione, ma dal fatto che alcuni calciatori pensavano già ad andare via dopo le prime giornate, mentre molti che volevano restare non trovavano spazio per ragioni tecnico-tattiche. Una situazione particolare che di certo non ci ha giovato, non eravamo un gruppo costruito per vincere il campionato ma c’erano delle individualità importantissime, vedi Insigne, che in Lega Pro era assolutamente sprecato. In un contesto normale quella Reggina avrebbe raggiunto una posizione di classifica medio-alta, ma in quella stagione non si poteva ottenere più della salvezza, traguardo che poi è stato raggiunto, anche se purtroppo è servito solo per il blasone e per l’orgoglio.
LA STORIA NON SI DIMENTICA…Mi sono dimesso perché ho visto troppe cose che non coincidevano con il mio modo di fare calcio, ma non me la sento di gettare la croce addosso a Lillo Foti. Sono e sarò sempre grato al Presidente, e ci lega ancora oggi una grande stima, anche perchè dirigenti capaci e competenti come lui si possono contare sulle dita di una mano in tutta Italia. Ho dato tanto alla Reggina, ma allo stesso tempo ho ricevuto tantissimo: io non dimentico i grandi traguardi raggiunti, vedi le nove partecipazioni in serie A, e credo che nessuno dovrebbe farlo…
LA RINASCITA- Lo scorso anno, quando siamo partiti mi è stato chiesto di raggiungere una salvezza senza patemi d’animo, poi con l’ingaggio del direttore Martino l’asticella è stata alzata verso l’alto, ma non eravamo comunque una squadra in grado di vincere il campionato. Non per trovare alibi, ma le difficoltà che abbiamo incontrato sono sotto gli occhi di tutti: inizio con notevolissimo ritardo, impossibilità di fare una doppia seduta per via dell’assenza di strutture, ed organico costruito in fretta e furia, come dimostra il fatto che il ritiro pre-campionato l’ho svolto con un solo difensore centrale. Si, credo che quel gruppo abbia dato il massimo delle proprie possibilità , raggiungendo il quarto posto e centrando la semifinale playoff. Perché il percorso non è continuato anche in Lega Pro? La società ha fatto alcune valutazioni ed io ho fatto le mie, al tirar delle somme abbiamo deciso di separare le due strade, con immutata stima reciproca…
IL “PRESIDENTE” COZZA-Questa estate ho avuto alcune proposte dalla Lega Pro ed alcune dall’estero, Svizzera in primis, ma non mi hanno convinto. Sono sincero, le esperienze da allenatore a Reggio da un lato mi hanno arricchito ma dall’altro mi hanno fatto capire che per fare un certo tipo di calcio non puoi lavorare in mezzo ad una miriade di difficoltà e problematiche. Adesso aspetto la chiamata giusta, nel frattempo mi dedico alla mia struttura (il Longhi Bovetto, ndr) e rimango sempre aggiornato, guardando partite di serie C e serie B. Ho accettato la proposta di essere Presidente onorario della ReggioMediterranea, perché i presidenti Leo e Cloro sono due persone fantastiche, capaci di dar vita ad un progetto basato sulle idee, che secondo me nel tempo può raggiungere risultati importantissimi. Sono legato alla ReggioMediterranea da una profonda amicizia, i dirigenti sanno che i campi di Croce Valanidi sono e saranno sempre casa loro.
COSENZA FAVORITO, MA…Ho visto sia la Reggina che il Cosenza. Loro sono una squadra costruita per fare benissimo, gente come Criaco o Statella possono imprimere la svolta ad una gara in qualsiasi momento. Domenica probabilmente partiranno favoriti, sono convinto che centreranno i playoff e che avranno buone chances per vincerli. La Reggina però, può sicuramente dire la sua e rendere la vita dura agli avversari, sovvertendo il pronostico così come fatto con Messina e Catania. Proprio nella sfida col Catania ero al Granillo, e devo dire che ho visto giocare un buon calcio: probabilmente manca qualcosa per pensare oltre la salvezza, ma di sicuro non sta a me entrare su certi argomenti. Il centrocampo amaranto mi ha particolarmente impressionato, credo che per qualità e passo non abbia da invidiare niente a nessuno, Foggia e Lecce comprese.
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