Mai banale, nelle parole così come nei sentimenti: Franco Gagliardi si racconta ai nostri microfoni, sfoderando la solita franchezza unita all’intramontabile affetto verso Reggio, sua città d’adozione…
Tanti i ricordi e tanti i ruoli in amaranto: dagli inizi con il settore giovanile alla guida della Prima squadra, senza dimenticare gli anni in cui è stato capo degli osservatori…
I ricordi che mi legano all’amaranto sono indimenticabili, nonostante l’ultima retrocessione mi abbia profondamente segnato nel fisico e nella mente. Impossibile dimenticare tutti i bei momenti vissuti a Reggio, dalla collaborazione con Franco Colomba alle esperienze con gli allora ragazzini Ceravolo e Missiroli, oggi calciatori importanti in A e B…
Franco Gagliardi tornerà in panchina?
Ho smaltito da poco lo stress accumulato nella mia ultima esperienza nel calcio. e mi sento bene sia livello fisico che mentale. Non so se rientrerò in questo mondo, sia per età che per ambizione personale. Ma se mi rimetterò in gioco sarà per una squadra importante, oppure per qualcuna a cui sono particolarmente legato.
La prima esperienza in riva allo Stretto è datata 1996, in Serie B: subentrato sulla panchina della Prima squadra  a otto giornate dal termine, ottenne una salvezza miracolosa frutto di quattro vittorie nelle ultime quattro gare di campionato…
Il mio apporto in quella salvezza è relativo, fu la società a rivestire un ruolo determinante per restare in cadetteria. Il mio contributo servì a tirare ulteriormente fuori i valori tecnici da qualche giocatore non al massimo della motivazione, unitamente a qualche piccolo accorgimento tattico. Il vero rammarico, fu quello di non essere stato affatto considerato per la stagione successiva.
Un obiettivo che sfumò, invece, tre anni fa, quando in coppia con Diego Zenin non riusciste a dare la svolta alla stagione amaranto. A distanza di tre anni, crede che si sarebbe potuto fare qualcosa in più per mantenere la categoria?
In quella stagione mancò anche la dirigenza. Dopo il mio arrivo, la squadra inizialmente rispose molto bene, conquistando punti importanti. In seguito ad alcune vicende sfavorevoli, anche arbitrali, la società sembrava quasi rassegnata al mantenimento della categoria…
Una Reggina che pian piano è rinata dalle proprie ceneri, tornando in Lega Pro: a proposito, gli amaranto stanno facendo bene in questo avvio…
Sarò sincero, non sento ancora mia questa squadra. Sia chiaro, Reggio e la sua gente mi hanno dato tantissimo dal punto di vista umano e professionale, ma sono ancora legato alla figura del presidente Foti. So che però sono stati fatti dei grandissimi sforzi per ridare lustro ai colori amaranto, magari un giorno si riaccenderà la passione di Franco Gagliardi.
Ieri i ragazzi di Zeman hanno ottenuto un punto nella trasferta di Monopoli, contro la squadra del suo ex collega in amaranto Zanin. Cos’ha pensato, vedendo questo particolare incrocio?
Non ho visto la partita ma sono  contento per Diego, che sta continuando ad imporsi nel panorama calcistico nazionale. È un brava persona oltre che un bravo allenatore, e spero che abbia l’occasione per arrivare dove merita.
Al Granillo domenica arriverà il Cosenza: una sfida certamente particolare per lei, cosentino di nascita e reggino d’adozione…
Le mie origini mi farebbero sperare nella vittoria dei rossoblù ma, come detto, ciò che ho vissuto a Reggio va al di là di qualsivoglia legame geografico. Pertanto spero che vinca il migliore, connsapevole che al Granillo il calore dei tifosi sarà un fattore importantissimo…
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