Avversari si, nemici mai. Ai microfoni di Tutti Figli di Pianca, Diego Zanin ha analizzato il match di ieri pomeriggio tra Monopoli e Reggina, andato agli archivi col punteggio di 1-1.
L’attuale tecnico dei pugliesi, grande ex della gara insieme a Massimo Mariotto, di certo non ha dimenticato il proprio passato in riva allo Stretto…
AVANTI COSI’-Credo che Monopoli e Reggina debbano essere soddisfatte di questo pareggio, perché entrambe le squadre hanno dimostrato di essere in salute, ma soprattutto non si sono mai accontentate del pareggio. Noi siamo entrati male in partita, e nei primi 20-25 minuti ci è andata anche bene ad andare sotto soltanto di un gol; bravissimo il nostro portiere a dire di no agli amaranto, per due volte nella stessa azione. Poi però abbiamo trovato le giuste misure, costruendo gioco e creando occasioni. Il pareggio è il risultato più giusto.
A CORTO DI BENZINA-Il primo tempo è stato sicuramente più piacevole del secondo, visto che nella ripresa entrambe le squadre hanno reso poco in fase di finalizzazione , complice il fatto che avevano giocato soltanto quattro giorni prima. Montini? Si, probabilmente è stato poco lucido negli ultimi sedici metri amaranto, ma il cambio è stato dettato più che altro dalla stanchezza: Davide è arrivato qui da soli dieci giorni, le qualità di cui dispone hanno fatto si che giocasse da titolare subito, ma anche per lui tre impegni così ravvicinati si sono fatti sentire a livello di gambe.
EMOZIONI COLORATE D’AMARANTO-Rivedere i colori amaranto dà sempre un tuffo al cuore, all’inizio ero comprensibilmente emozionato ma appena l’arbitro fischia ogni professionista che si rispetti deve pensare solo ed esclusivamente alla sua squadra. A Reggio ho vissuto un periodo stupendo come calciatore, ma anche quello vissuto come tecnico mi ha arricchito molto. Non essere riuscito a salvare la Reggina dalla retrocessione è un cruccio che mi porto dietro, specie pensando che eravamo partiti benissimo, facendo 8 punti nelle prime 4 partite. Non siamo riusciti a raddrizzare la situazione anche per via di un ambiente logorato dalle critiche e dalla tensione, i calciatori hanno sofferto più del dovuto il clima pesantissimo che respiravamo ogni giorno. La botta finale è arrivata dalle partite interne contro Varese e Crotone, perse nella ripresa dopo aver giocato un ottimo primo tempo, subendo gol in maniera davvero ingenua e rocambolesca.Â
GAGLIARDI E MARIOTTO…Franco Gagliardi è una persona davvero in gamba, oltre ad accentrare su di sè tutta la comunicazione, per cercare di sensibilizzare l’ambiente e proteggere la squadra, mi dava consigli ogni giorno, e per questo gli sono grato. Lui vulcanico e focoso, io pacato e taciturno: siamo due persone agli antipodi, ma ripeto, sono legato a lui da affetto e gratitudine. Anche con Mariotto abbiamo un grande feeling, visto che oggi è il mio direttore e ieri siamo stati compagni di squadra nella Reggina: conoscersi anche e soprattutto sotto il profilo umano è un vantaggio in più. Ringrazio anche lui, perché mi ha voluto a Monopoli dopo che ero rimasto fermo un anno. Massimo è un conoscitore di calcio come pochi, sono certo che arriverà a livelli davvero importanti.
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