Niente drammi, semmai la consapevolezza che l’utilizzo di Coralli e l’arrivo di un centrocampista esperto (Botta dovrebbe essere il prossimo colpo), servono come acqua nel deserto per lo scacchiere di Karel Zeman. La Reggina inizia il suo cammino ufficiale con una sconfitta, a vantaggio di una Paganese che in attesa della sentenza del Tar prevista per il 30 agosto, si è presentata all’appuntamento in una situazione ancor più da “lavori in corso” rispetto a quella degli amaranto.
SCELTE INIZIALI- Entrambe le squadre si affidano al 4-3-3. Complice l’addio di Roselli, Zeman consegna la fascia di capitano a De Bode, riproponendo Cucinotti nell’insolito ruolo di centrocampista. Davanti non c’è Oggiano, con Carpentieri e Lancia che svariano ai lati di Bianchimano. Sul fronte opposto, Pestrin ha il compito di guidare la manovra di una Paganese imbottita di ragazzini, che negli ultimi sedici metri si affida ai movimenti di Sburlino, Cicerelli e Caruso.
SILVESTRI, CHE GOL! L’avvio campano sorprende la Reggina, i ragazzi di Grassadonia conquistano tre angoli in neanche cinque minuti. Gianola è provvidenziale a chiudere su Cicerelli, ma da lì a poco Silvestri, che di mestiere fa il difensore, si inventa una sventola impressionante da distanza quasi impossibile, che pietrifica Sala. Colpita a freddo, la compagine dello Stretto prova a rispondere, cercando Bianchimano sia con lanci lunghi che con cross dalla destra. La reazione però è debole, proprio come il destro del centravanti scuola Milan, che finisce direttamente tra le mani di Marruocco. La gara non offre spunti di chissà quale livello, ma gli avversari, sorretti da un Cicerelli che abbina la qualità alla velocità , appaiono più vivaci. In chiusura di frazione Sala è costretto agli straordinari in uscita dopo un passaggio avventato di De Bode, mentre Sparlati scambia sullo stretto con Caruso e legittima il vantaggio della Paganese, centrando il palo esterno.
MARRUOCCO SPEGNE LE SPERANZE- Nel secondo tempo gli amaranto cercano di guadagnare metri e idee, sorretti da un De Francesco che cresce visibilmente alla distanza. Zeman gioca anche la carta Bangu, subito dopo il primo pericolo creato da Cane alla porta di Marruocco. Le imprecisioni si susseguono da una parte e dall’altra, fin quando De Francesco sfiora il pareggio dopo un’ottima iniziativa personale, calciando di pochissimo a lato. La manovra della Reggina prova ad avvalersi anche delle discese di Porcino, che spinge con più continuità rispetto al primo tempo, ma sui cross provenienti sia dalla zona dell’ex Taranto che di Cane, ad arrivare prima è sempre la retroguardia campana. De Bode e compagni si proiettano tutti in avanti, ma nel finale a fare la differenza sono i due calciatori più esperti. La Paganese trova in Pestrin il suo “uomo-ovunque”, ma a far disperare gli amaranto è Marruocco, che al 90′ sfodera la parata-capolavoro su un colpo di testa di Tripicchio (entrato per Lancia) che sembrava già in fondo al sacco.
Mercoledì la seconda giornata sul campo della Vibonese, per l’atto conclusivo di questo girone eliminatorio. Ma l’attenzione, più che sulla necessità di vincere al Razza con almeno due gol di scarto per passare al turno successivo, è incentrata sulle prossime, imminenti novità di mercato. Perchè a Fondi, il 28 agosto, si comincerà a fare davvero sul serio, ed a quell’appuntamento  la Reggina si presenterà con un altro vestito…
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