Vittorio Galigani è firma autorevole nell’universo calcistico tricolore. Da oltre trentacinque anni mastica calcio ad alti livelli, già direttore generale di club come Verona, Taranto, Cagliari e Pescara, è costante fonte di dibattito e riflessioni attraverso i propri editoriali sulle pagine del noto portale TuttoLegaPro.
Occhio attento e vigile in particolare sulla terza serie nazionale, ha seguito da vicino la vicenda ripescaggi che ha tenuto banco nelle scorse settimane, centrando ogni pronostico nel merito. Lo raggiungiamo telefonicamente nella sua Taranto, all’indomani del pronunciamento ufficiale che ha colorato di entusiasmo e passione numerose città . Il nuovo corso della Lega Pro lo convince e lo induce all’ottimismo ma negli ultimi giorni alcuni avvenimenti hanno fatto sorgere alcune preoccupazioni per il prossimo futuro. “Ma non è certo per demeriti del presidente Gravina o dell’attuale management“, precisa Galigani, “peccato però si sia arrivati ad una composizione a 59 squadre con le situazioni pendenti di Albinoleffe, Cavese e Paganese che fanno allungare l’ombra di un paradossale campionato addirittura a 62 squadre qualora tutti i ricorsi dovessero rivelarsi vincenti“.
Intanto, nel gruppo B la composizione del girone annunciata vede presente una “X” che non è esattamente il miglior presupposto possibile per l’inizio della nuova stagione. “Il 30 agosto, quindi a campionato iniziato – continua Galigani – verrà discussa la situazione della Paganese che ha ottenuto una sospensiva e non la riammissione in Lega Pro. La sua è un’ammissione al momento con riserva ed i legali della FIGC sono convinti di poter far valere le loro ragioni a discapito degli azzurrostellati. Poi c’è la situazione della Cavese che è piuttosto singolare e devo dire mi sia sembrato che nei confronti dei campani le maglie siano state fin troppo strette“.
A prescindere dalle ulteriori, eventuali riammissioni ciò che è certo è che sarà un campionato, “estremamente difficile e spettacolare“. Dal girone A al girone C ci sarà settimanalmente solo l’imbarazzo della scelta per determinare il match di maggiore appeal. Quali, nel suo giudizio, le tre partite da non perdere? Impossibile, al momento, determinarlo seguendo il criterio del valore delle rose con il mercato ancora aperto. “Dovessi scegliere per fascino direi Foggia-Taranto, Taranto-Catania e Reggina-Messina. Ero presente al Granillo nel playout d’andata ed al San Filippo al ritorno, fu un evento di portata sociale straordinaria, uno spettacolo di colori ed autentica passione“.
La Reggina, appunto, restituita al professionismo. “E’ una notizia importante per tutti, un grandissimo impegno assunto da parte della società . Conosco personalmente Mimmo Praticò, Gabriele e Fortunato Martino, ho contezza della situazione amaranto. Il gruppo dirigenziale ha fatto uno sforzo straordinario per assicurare il professionismo alla città ed ora c’è solo da augurarsi siano stati fatti correttamente i conti rispetto a quella che sarà la gestione della prossima stagione sportiva. La terza serie impone costi considerevoli, una sana programmazione è vitale per centrare gli obiettivi aziendali – e di conseguenza sportivi – anche alla luce delle nuove e più stringenti normative in tema di emolumenti“.
Per arrivare in fondo alla stagione e completare definitivamente la rinascita potendo così programmare il futuro a medio-lungo raggio, sarà decisivo il contributo della gente. “Io credo, innanzitutto, che la Reggina alla luce di tutte le contingenze non potrà avere altro obiettivo rispetto alla salvezza. Arrivare il prima possibile a 44/45 punti dovrà essere il traguardo cui mirare tutti insieme ed i tifosi dovranno esser pienamente consapevoli della realtà , supportando il club nei momenti di difficoltà “. Non solo teoricamente, precisa Galigani, sarà necessario un sostegno concreto da parte del popolo reggino. “La sinergia tra tifoseria e società è vitale e va oltre la condivisione dell’obiettivo sportivo. La realtà del calcio attuale dice che i tifosi siano a tutti gli effetti soci del club. La società investe per il 70% dei costi – conclude Galigani – la restante parte, a maggior ragione in una piazza grande e importante come Reggio Calabria, è nelle mani della città , attraverso abbonamenti, biglietti e merchandising“.
A giorni partirà la campagna abbonamenti. La società ha fatto la sua parte, attesi segnali concreti da parte di chi ha davvero a cuore la Reggina…
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