Premesso che l’analisi concreta di questa possibilità è ancora lontana dagli orizzonti amaranto, essendo a pieno titolo interessata da questo possibile sviluppo – come confermato dallo stesso presidente Praticò – la SSD Reggio Calabria ha il dovere di iniziare a pianificare il proprio futuro per provare a farsi trovare pronta qualora ci fosse davvero la possibilità di avanzare domanda di ripescaggio tra i professionisti.
Il Consiglio Federale ha fissato i requisiti minimi: tra questi, il versamento di 250.000 euro a fondo perduto cui saranno tenute tutte le società che vorranno esser ripescate in Lega Pro. Una somma dimezzata rispetto a quella richiesta nella passata stagione (che non a caso ha scoraggiato tutti, considerato che nessun club se ne è fatto carico) ma comunque davvero importante in un contesto – quello del calcio italiano e della terza serie in particolare – che “piange miseria” ogni giorno di più.
I 250.000 euro da versare in un’unica soluzione, dunque, scoraggeranno numerosissime società . Anche perchè, per completare l’iscrizione, sarà necessario fornire ulteriori e importanti garanzie economiche.
Eccole, nel dettaglio:
TASSE DI ISCRIZIONE
– L’importo richiesto è costituito da una quota partecipativa (45.000 euro) e da una quota associativa; l’importo di quest’ultima varia dai 5.000 euro per le società che nella scorsa stagione già disputavano la Lega Pro ai 50.000 per le “nuove affiliate”, come sarebbe il caso degli amaranto. Il totale per la SSD Reggio sarebbe così di 95.000 euro (di cui 70.000 euro subito all’atto dell’iscrizione e i restanti 25.000 euro in rate mensili da 5.000 euro da onorare da luglio a novembre).
– 10.000,00 (inclusa IVA 22%) a mezzo distinto assegno circolare non trasferibile intestato alla Calcio Servizi Lega Pro s.r.l. (società unipersonale della Lega Pro) – da depositarsi presso la Lega Italiana Calcio Professionistico entro e non oltre il 30 giugno 2016 – per servizi e prestazioni da rendere a favore delle società sportive associate. La Calcio Servizi provvederà ad inviare le relative fatture.
FIDEIUSSIONE
Nuova disciplina per quanto riguarda la fideiussione che i club saranno chiamati a presentare all’atto dell’iscrizione alla Lega Pro 2016/2017: l’importo della stessa sarà legato al monte ingaggi del club. Una società che vorrà quindi contenere i costi e rimanere all’interno di un limite complessivo di 1,5 milioni lordi complessivi dovrà presentare una garanzia fideiussoria di 350.000 euro. Qualora il monte ingaggi fosse più elevato scatteranno le seguenti conseguenze:
-al superamento dell’importo di euro 1.500.000,00 dei compensi contrattuali lordi dei tesserati, la garanzia verrà aumentata nella misura del 30% dell’eccedenza rispetto ad euro 1.500.000,00, pena la mancata ratifica dei contratti;
-al superamento dell’importo di euro 2.000.000,00 dei compensi contrattuali lordi dei tesserati, la garanzia verrà aumentata nella misura del 50% dell’eccedenza rispetto ad euro 2.000.000,00, pena la mancata ratifica dei contratti;
-al superamento dell’importo di euro 3.000.000,00 dei compensi contrattuali lordi dei tesserati, la garanzia verrà aumentata nella misura del 100% dell’eccedenza rispetto ad euro 3.000.000,00, pena la mancata ratifica dei contratti.
COSTI TOTALI
Alla luce di quanto detto, oltre ai 250.000 euro di tassa, qualora la SSD Reggio Calabria avanzasse domanda di ripescaggio all’atto dell’iscrizione avrebbe ulteriori oneri (10.000 euro di assegno alla Calcio Servizi Lega Pro e 95.000 euro tra quota associativa e quota partecipativa) per un totale di 355.000 euro.
A questi, andrà aggiunta la fideiussione il cui importo sarà legato al tipo di squadra che gli amaranto andrebbero ad allestire e quindi conseguentemente al monte ingaggi. Qualora si propendesse per i valori minimi previsti (contenendo le spese per i tesserati entro i valori limite di 1,5 milioni complessivi) la somma necessaria sarebbe di 350.000 euro facendo così salire l’investimento iniziale (almeno) a 705.000 euro.Â
Oltre 700.000 euro, dunque, esclusi i costi per formare la squadra, lo staff tecnico e tutte le ulteriori voci di spesa legate ad un club professionistico. Una montagna da scalare, eventualmente, per la SSD Reggio Calabria e a maggior ragione per tutti gli altri – non ce ne vogliano – piccoli club rappresentanti centri di provincia militanti in Serie D che di fronte ad impegni economici simili non potranno che farsi da parte.
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