Stavolta non si può davvero fallire, stavolta non ci saranno prove d’appello. Il Reggio Calabria, nel testa-coda con la Gelbison (già battuta all’andata dalla compagine dello Stretto, con i gol di De Bode e Zampaglione), si gioca quasi tutto in ottica playoff. Nella peggiore delle ipotesi, vincere significherebbe andare per l’ultima giornata a Piraino ancora in quinta posizione, e magari con la possibilità di puntare anche su un pari. L’ipotesi più ottimistica, sempre in caso di vittoria, porta invece al raggiungimento dei playoff con un turno d’anticipo, strizzando l’occhio alla quarta posizione. Così come a Noto tuttavia, la posta in palio sarà altissima anche per gli avversari, visto che la compagine salernitana, perdendo a Reggio, rischia seriamente di mettere a rischio la partecipazione ai playout.
Nonostante la goleada con cui hanno annichilito l’Agropoli domenica scorsa, i rossoblù contano su appena sette vittorie in campionato: solo Scordia e Leonfortese (sei successi ciascuna) hanno fatto peggio. Ma c’è un ulteriore dato che deve far riflettere i tifosi amaranto: sui campi delle prime quattro della classifica, l’undici di Pepe ha sempre perso, rimediando in alcune occasioni delle autentiche imbarcate. Il primo stop in casa di una big, per la Gelbison è arrivato l’11 ottobre, giorno della sconfitta per 3-0 a Cava de’ Tirreni. Un autentico disastro invece, al cospetto di Siracusa e Frattese: 5-1 al De Simone di Siracusa l’1 novembre, 6-0 allo Ianniello di Frattamaggiore l’11 novembre. Salernitani ko anche a Vibo Valentia, laddove, il 3 marzo, sono stati regolati con un classico 2-0.
Se l’undici di Cozza vuole essere davvero protagonista fino all’ultimo, oltre alla qualificazione-playoff servono le imprese successive, sui campi di squadre che precedono di parecchi punti Lavrendi e compagni. In tale ottica, il primo segnale, forte ed inequivocabile, deve arrivare domenica pomeriggio, fermo restando che i numeri e le statistiche contano fino ad un certo punto, se non accompagnati dal giusto atteggiamento nei 90 minuti. Scordia ed Agropoli, speriamo abbiano lasciato il giusto insegnamento…
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