Una vera e propria impresa, un paese di circa cinquemila anime impazzito di gioia insieme ai propri eroi. Dopo la festa sul terreno di gioco di Croce Valanidi, il Sersale è stato accolto dall’abbraccio di chi era rimasto a casa, sperando di poter celebrare la serie D senza la necessità di dover passare da una sfida al vertice, quella di domenica prossima col Castrovillari, che arrivati a questo punto sarà solo una dolcissima passerella.
“Se in 350 sono andati a Reggio– riporta il collega Pasquale Scalise sulle colonne del Quotidiano del Sud-, altrettanti hanno colorato di giallorosso l’intera piazza di Sersale nell’attesa della squadra e degli altri pullman di ritorno dalla trasferta. Ed è in questi momenti, che non si può negareil potentissimo strumento di aggregazione di chi rincorre quella ‘maledetta’ sfera ogni domenica. Perchè in una domenica qualunque in un paese qualunque di 5000 anime, una Promozione in D riesce a far sentire tutti protagonisti. Una sorta di ‘Livella’ in stile Totò Antonio De Curtis: che siate poveri o ricchi, istruiti o ignoranti, siete tutti uguali nella vittoria“.
Calciatori, tifosi, società , staff tecnico: tutti insieme per celebrare un trionfo tanto impronosticabile quanto meritato. “Scene quasi surreali in piazza Italia: i festeggiamenti dell’allenatore Renato Mancini in mezzo alla gente, insieme alle grida di gioia dei giocatori che in una serena d’aprile si sono concessi il giusto festeggiamento in mezzo alla propria gente. Gli sguardi commossi del presidente Gallo e di un’intera dirigenza, consapevoli di aver scolpito nella pietra un traguardo importante, che nei pronostici di inizio stagione si sarebbe potuto realizzare soltanto in un romanzo di fantascienza. Dovevate vederli, dovevate sentirli“.
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