La sua carriera in riva allo Stretto, lo inserisce di diritto nella storia della Reggina. Più di 200 presenze, due promozioni dalla C alla B: numeri e trionfi parlano da soli, e che fanno di Mariotto un’autentica bandiera amaranto. L’amatissimo ex centrocampista, questa estate è stato ad un passo dal ritorno a Reggio come direttore sportivo, ma la trattativa con il neonato sodalizio di Mimmo Praticò si è interrotta proprio quando la fumata bianca sembrava in dirittura d’arrivo.
Ancora in attesa di tornare sulla scena dopo l’esperienza con la Salernitana, Mariotto ha detto la sua sull’attuale girone I di serie D: un’analisi a trecentosessantagradi quella fornita ai microfoni del collega Cristofaro Zuccalà , che lo ha intervistato per l’edizione odierna della Gazzetta del Sud.
CAMPANIA, LA MARCIA IN PIU’...La serie D? Ne conosco bene le peculiarità . Le società del Sud nella crisi finanziaria generale si presentano ai nastri di partenza in tremila; poi, strada facendo può accadere che accusino problematiche economiche, con gravi condizionamenti. Non c’è equilibrio. Nel nostro girone, piazze di notevoli tradizioni calcistiche come la Cavese e il Siracusa, che partono per vincere, spendendo bene rispettano le consegne. La Frattese è, invece, una soprpesa. Assieme alla Cavese, della quale conosco l’allenatore, Papagni, ha un vantaggio: gode di un serbatoio giovanile unico. Perchè? Ma perchè i ragazzi campani ancora giocano in strada. Io penso che la Scuola pubblica debba intervenire promuovendo lo sport e il calcio in particolare, sottraendo giovani a ore e ore di computer.
LIVELLO NON ECCELSO- La posizione del Lamezia è precaria ma va giustificata; alla base vi è una solida motivazione, rappresentata dalle traversie ormai a tutti note. Il Rende invece, ha vanificato le aspettative di inizio stagione, dopo la precedente, condotta alla grande. Complessivamente il livello tecnico non è eccelso; solo le battistrada riescono ad offrire una discreta cifra di spettacolo calcistico. Palmese e Roccella rientrano nella norma, ma devono guardarsi alle spalle.
IL REGGIO CALABRIA- Sono stati bravi perchè, dopo le difficoltà d’avvio, sono riusciti a fare squadra. Obiettivamente non è stato semplice. Lavrendi e Zampaglione sono usciti bene, poi in quest’ultimo scorcio il collettivo ha conseguito risultati preziosi e lo dimostra il quarto posto. D’ora in avanti sarà lotta dura. Certo la Reggina sembra deputata ai playoff. Per me, tuttavia, questa piazza avrebbe un gran bisogno di ripartire con idee chiare e solo per vincere, il prossimo anno. Tuttavia la città deve, però, risollevarsi. Con la giusta mentalità …
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