Tranquillità e serenità : è questo il segreto del nuovo corso del Gallico Catona targato Salvatore Ripepi. Il giovane mister gallicese, con un passato importante anche da centrocampista nelle giovanili della Reggina e poi in serie D con la Palmese, ha raggiunto quest’anno il gran salto in Eccellenza dopo l’ottimo lavoro con le giovanili. Non era facile rigenerare una compagine in cerca di nuovi stimoli e obiettivi. I ritorni a dicembre di Leo Gatto (tre reti decisive) e di un Marco Cormaci stratosferico stanno facendo la differenza, così come il difensore Ciccio Nucera e uno sbalorditivo Antonio Cormaci, un esterno dai piedi buoni. Specialmente i due centrocampisti hanno ritrovano se stessi, la propria dimensione, sono in cerca di rivincite. Prima segnatura in Eccellenza per il giovane talentuoso Peppe Ferrato (convocato in Rappresentativa insieme ad Assumma e Zumbo) a cui si chiede solo continuità nel rendimento. Da seguire con attenzione anche l’altro giovanissimo attaccante Gioele Corsaro di 16 anni. Scalpita il trequartista Santo Pellegrino che si sta sacrificando in fase offensiva, il “trattore” Andrea Penna è l’anima del complesso, duttile e sempre positivo come la bandiera e capitano Peppe Marcianò. Spiace per la lunga squalifica a Manuel Monorchio (la società ha fatto ricorso).
Si godono il momento il patron Nello Violante e il DG Natale Gatto: “Dobbiamo dare un senso al nostro finale di stagione, siamo nelle condizioni di poter centrate l’obiettivo playoff, sabato a Scalea ce la giocheremo alla pari, sarà una gara verità soprattutto per noi”.
All’andata contro lo Scalea finì con un nulla di fatto. La compagine di Carnevale dopo un strepitoso avvio di stagione ha leggermente rallentato ed insegue adesso ad un punto il duo di testa Castrovillari e Sersale. Salvatore Ripepi non darà punti di riferimento in attacco: Marco Cormaci può fare la differenza giocando su spazi larghi, mentre Leo Gatto farà il play basso; Ciccio Nucera e Oliveri in difesa daranno ampie garanzie, ma occhio ad un bomber come Piccirillo.
 Giuseppe Calabrò
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