Durissima sanzione, quella inflitta dal Giudice Sportivo al Città di Gragnano, club impegnato nel girone I di Serie D insieme all’ASD Reggio. Il club napoletano, dopo i fatti accertati dagli assistenti di gara nel loro referto in merito alla partita con il Siracusa, è stato condannato a 9 mesi di squalifica del proprio campo di gioco, con l’obbligo di disputare le proprie gare interne in campo neutro e a porte chiuse.
Un provvedimento con pochissimi precedenti nel calcio italiano, che pesa e peserà sul futuro sportivo del club. La notizia interessa indirettamente e direttamente l’ASD Reggio Calabria: gli amaranto, infatti, il prossimo 6 marzo dovranno essere ricevuti dal Gragnano e, ad oggi, vige incertezza assoluta sulla sede.
Quale sarà il campo neutro designato?
Di seguito le motivazioni del Giudice Sportivo:
Squalifica del campo di gioco fino al 31/10/2016 – campo neutro a porte chiuse eammenda di € 5000 al Città di Gragnano “per la presenza indebita sul campo per destinazione, nel corso del primo tempo, di diverse persone non identificate ma chiaramente riconducibili alla società le quali intimidivano il portiere della squadra avversaria ed ostacolavano la ripresa del gioco. Fatte allontanare dal Direttore di gara, dopo poco reiteravano la propria condotta. Al termine della gara, all’ingresso del tunnel che conduce agli spogliatoi, un calciatore della squadra avversaria veniva colpito da una violentissima gomitata alla nuca sferrata da una persona non identificata e non iscritta in lista ma chiaramente riconducibile alla società. Immediatamente dopo, diverse altre persone non identificate e non iscritte in distinta, ma chiaramente riconducibili alla società, entravano indebitamente nel medesimo tunnel grazie all’apertura di un cancello posto nelle immediate vicinanze. Due di queste persone colpivano il medesimo calciatore della squadra avversaria, con schiaffi alla testa, mentre un altro di tali soggetti colpiva con uno schiaffo al volto un secondo calciatore avversario. Di seguito, i medesimi personaggi accerchiavano un A.A., lo trattenevano, lo spintonavano e lo intimidivano con espressioni gravemente minacciose al fine manifesto di non fargli riportare l’accaduto nel rapporto di gara. Tale condotta si protraeva per circa 5-6 minuti durante i quali i medesimi soggetti colpivano l’Ufficiale di gara anche con uno schiaffo alla testa. L’A.A., riusciva a fatica a raggiungere il proprio spogliatoio, solo grazie al fattivo intervento dell’Arbitro. Circa 40 minuti dopo l’accaduto, all’uscita degli Ufficiali di gara dal proprio spogliatoio, uno dei summenzionati aggressori si avvicinava rivolgendo loro espressioni intimidatorie. Sanzione così determinata in considerazione della gravissima condotta sopra descritta oggettivamente idonea ad arrecare danno alla incolumità fisica degli Ufficiali di gara, nonché rivelatrice della profonda assenza dei principi di lealtà, probità e correttezza di cui all’art.1 del CGS e della recidiva reiterata specifica per i fatti di cui ai C.U. nº 29-39-60”.
Il Gragnano annuncia ricorso con un comunicato ufficiale nel quale si ribatte punto per punto alle accuse e che viene concluso così:
A parere della scrivente appare ovvio che il provvedimento sia gonfio di inesattezze e sproporzionato ai reali fatti accaduti, dai quali questa società è completamente estranea. Pertanto nei prossimi giorni verrà predisposto ricorso presso gli organi competenti perché i fatti non sussistono e seguiremo tutte le vie legali, anche quelle non sportive, per difendere i nostri diritti e non ledere l’immagine della Società e dell’intera Città di GRAGNANO.
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