Anche quest’anno la sessione invernale del mercato sta regalando numerosi colpi di scena. In queste ultime ore uno dei club più attivi è certamente l’Udinese: la dirigenza bianconera, non contenta della pesante sconfitta patita a Palermo (4-1 per i rosanero) e della 15esima posizione in classifica, si è messa alla ricerca di qualche rinforzo da poter consegnare a mister Colantuono. Fra i nomi più gettonati in casa friulana ci sono quelli di due vecchie conoscenze amaranto: Édgar Barreto ed Emil Hallfreðsson, compagni in amaranto dal 2007 al 2009.
I due, portati in Italia dalla Reggina, continuano a scrivere pagine importanti delle proprie carriere calcistiche nella penisola, seppur con percorsi diversi. Hallfreðsson, dopo due anni in riva allo Stretto in cui colleziona 34 presenze, viene ceduto in prestito con diritto di riscatto nella stagione 2009-10 al Barnsley, nella Championship inglese (2^ serie del calcio oltremanica). Non riscattato, rientrò a Reggio che ben presto lasciò di nuovo, accasandosi a Verona, dove l’Hellas lo preleva in prestito con diritto di riscatto puntando a vincere il campionato di Lega Pro. Quella in gialloblù è una parentesi molto felice per l’islandese: ottiene una doppia promozione in 3 anni, con gli scaligeri che ottengono la promozione in B nel 2011 e in A nel 2013. Il centrocampista classe 84’ continua il suo percorso nella città di Romeo e Giulietta anche nella massima serie imponendosi, ancora una volta, come uno degli idoli dei tifosi veronesi. Dopo quasi 5 anni ritrova anche il gol nella massima serie nella gara Verona-Roma del 26 gennaio 2014: sono passati 1735 dalla spettacolare rete siglata al Granillo contro la Juve il 26 aprile 2009, unica con la maglia amaranto.Al contrario di Hallfreðsson, Barreto ha cambiato più volte maglia in seguito al suo addio alla Reggina. Come il centrocampista dell’Islanda, lascia la squadra amaranto dopo la retrocessione del 2009, firmando con l’Atalanta. Quella neroazzurra non è una parentesi molto positiva per il mediano sudamericano, che si ferma a Bergamo due stagioni, patendo, nella prima annata un infortunio al metatarso che lo tiene ai box per 8 mesi. Con la maglia della “Dea” retrocede in B nel 2010, vincendo il torneo cadetto l’anno dopo, riportando quindi i bergamaschi in Serie A. Nel 2011 firma per il Palermo, che cui vive un’altra retrocessione dopo quelle del 2009 e del 2010. L’annata in B dei siciliani è contraddistinta da una partenza difficile culminata, però, con la risalita in A. In occasione della sfida al Granillo fra Reggina e Palermo, il paraguaiano trova anche una rete: tuttavia il pubblico, apprezzando il gesto quasi di scusa verso la tifoseria amaranto, gli tributa un lungo applauso. Dopo 4 anni al Palermo , di cui diviene anche capitano, ad agosto passa alla Sampdoria di Ferrero, trovando, però, qualche difficoltà in blucerchiato. 71 presenze in maglia amaranto condite da 6 reti, di cui una memorabile nella fondamentale sfida salvezza contro l’Empoli: un bolide da più di 25 metri che andò a togliere le ragnatele dall’incrocio della porta difesa da Bassi, facendo esplodere il Granillo in un urlo pazzesco di felicità.
Barreto ed Hallfreðsson, due vecchie conoscenze amaranto che , a distanza di quasi 7 anni dall’ultima gara in A della Reggina, sono ancora calciatori ambiti a livello di mercato nella massima serie, con l’Udinese che – chissà – potrebbe ricomporre la coppia, vestendola questa volta di bianconero.
Matteo Occhiuto
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