Non è il numero delle presenze ma l’intensità del periodo vissuto in riva allo Stretto a fare della Reggina una delle tappe principali della carriera di Totò Aronica. Cittadino onorario di Reggio Calabria dal 2007, a seguito della celebre salvezza ottenuta nonostante il -11, nel giorno del suo compleanno è stato raggiunto dai microfoni di RNP.
Un’occasione per porgergli gli auguri della tifoseria – che ha sommerso di like il post a lui dedicato sulla nostra pagina FB – e fare il punto sul suo passato, sul presente e sul futuro. “Grazie mille a tutti voi e a tutti i tifosi della Reggina – afferma sorridente Aronica – accetto gli auguri con entusiasmo doppio anche in funzione dell’essere cittadino onorario di questa città”.
Il presente e il futuro di Salvatore Aronica?
“Sto lavorando per ottenere il patentino di allenatore di Seconda Categoria, che consente di allenare fino alla Lega Pro, e già settimana prossima mi recherò a Coverciano per essere pronto a giugno. Ho già l’abilitazione di Terza Categoria, spero di poter far presto qualche esperienza a livello tecnico”.
Calcio giocato, dunque, parentesi chiusa?
“Credo proprio di si. Se la Reggina Calcio si fosse iscritta probabilmente avrei fatto un ulteriore anno, vista anche la mia situazione contrattuale (il contratto di Aronica sarebbe scaduto il 30.06.2016,ndr), ma dopo la non iscrizione della società del presidente Foti è stato difficile pensare di rimettersi in gioco, soprattutto viste le 38 primavere. Come detto, spero che il mio futuro sia in panchina”
Magari a Reggio?
“E’ una possibilità, visto il mio rapporto con la città e con la sua gente. Mi mantengo in contatto con Lillo Foti, che ho incontrato prima di Natale e col quale si è discusso anche di programmi futuri. Non escludo nulla, viste le esperienze del 2006 e dello scorso anno sono molto legato a Reggio Calabria”
Uno sguardo al passato: l’ultima gara da professionista è Messina-Reggina del 30 maggio, una gara destinata a rimanere nella storia e nel cuore della tifoseria amaranto.
“E’ stata l’ultima gara ufficiale per me, sono felice per come è andata. Ci davano per spacciati, ci davano già in LND. Invece abbiamo vinto noi, contro i rivali di sempre. Abbiamo fatto la storia. Purtroppo, poi è andata come è andata ma a livello sportivo per noi è stato un successo epocale”
Il presente, a livello di calcio giocato, si chiama ASD Reggio Calabria. Ti sarebbe piaciuto dare un contributo, da calciatore, a questa nuova realtà?
“Ho vissuto tre parentesi a Reggio. Nel 98’, nel 2006, e lo scorso anno. Sono tornato, nel 2015, anche per un sentimento di riconoscenza verso un presidente, Foti, che conosco da diciotto anni e che mi ha dato tanto a livello umano e sportivo. Nessuno della nuova società mi ha chiamato, ma anche se l’avessero fatto non credo che avrei accettato, sia per le difficoltà legate alla mia età, sia per una sorta di rispetto verso il presidente”
Un pensiero sulla tua carriera, caratterizzata da molti momenti importanti, anche non in maglia amaranto.
“Ho avuto la fortuna di fare una carriera abbastanza importante, con passaggi anche prestigiosi. Dovendo scegliere alcuni momenti, indubbiamente sono state bellissime le emozioni di Napoli, in cui ho giocato la Champions League e vinto una Coppa Italia ai danni della Juventus, e Reggio, con la salvezza del 2006 e poi lo spareggio del 30 maggio”
Futuro in panchina dunque, per l’ex centrale siciliano, uno dei protagonisti in alcune delle più importanti imprese amaranto degli ultimi anni. Pilastro della Reggina di Mazzarri, leader in quella di Tedesco, Aronica ha certamente lasciato a Reggio e nella tifoseria amaranto un buon ricordo, sia dentro che fuori dal campo.
Matteo Occhiuto
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