IL 2015 DELLA BAGNARESE
Storia e tradizione a tinte biancazzurre. A Bagnara il calcio è di casa. E lo è sempre stato, ma il 2015 è l’anno delle delusioni. Accarezzato il sogno play-off, la compagine reggina ha alzato bandiera bianca dopo la cocente sconfitta di Marina di Gioiosa, dando addio, con ogni probabilità, alle residue speranze cui era aggrappata. In estate, nei bar come sui portali di sport dilettantistico, si vociferava di una probabile rinuncia causa problemi di natura economica. “Il calcio, a Bagnara, non può e non deve morire” avranno pensato presidenti e dirigenti tutti quando, alla scadenza prefissata, la società aveva adempiuto al pagamento. Con un grosso sforzo la Bagnarese è stata tratta in salvo e alla partenza la squadra di mister Squillace si presenta con elementi validi e di spessore. I risultati non tardano ad arrivare, ma così come sei mesi prima, il giocattolo si rompe. Il resto è risaputo. Sei sconfitte nelle ultime sette gare ed una media di un’espulsione a partita. Così non va ed il 2016 dovrà, a forza di cose, prendere un’altra piega.
VOTO: 6 –
IL BILANCIO DEL PRESIDENTE
“Non possiamo nasconderci: è stato un anno travagliato in tutti i sensi – dichiara il co-presidente Cesare Tripodi – Fino ad un certo punto del campionato dell’anno scorso, eravamo in lotta per le posizioni di vertice. Abbiamo sbagliato qualche partita e conseguentemente i mesi a venire sono diventati un calvario senza fine. Perdere obiettivi e stimoli ha concorso a rendere la situazione ancor più complicata. I problemi si sono protratti sino a questa stagione, già dal capitolo iscrizione che abbiamo ampiamente affrontato. La rosa non merita di certo la posizione che occupa e i risultati ci stavano dando ragione. C’è stato un crollo verticale, soprattutto a livello mentale. La squadra sembra annebbiata e paghiamo anche in termini di nervosismo. Le espulsioni sono tutt’altro che giustificabili. Qualche giocatore pensa di risolvere la gara con un gomito alto o magari alzando la voce con il direttore di gara. Tutto ciò va solo a discapito nostro. Qualcun altro ha deciso di lasciarci senza un apparante motivo. E non mi riferisco a De Maio e Tavilla, i quali hanno giustamente manifestato l’idea di cambiare aria perché evidentemente non soddisfatti della prima parte di stagione. Il pubblico? I veri tifosi non ci hanno mai abbandonato. Le sconfitte potranno di sicuro portare meno gente allo stadio, ma non possiamo biasimarli”.
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