Una trattativa che aveva acceso la fantasia della tifoseria amaranto: è bastato un gol, ma che gol, a Pietro Balistreri per entrare nella storia del calcio di Reggio Calabria. Il colpo di testa che ha gonfiato la rete del San Filippo nello spareggio di ritorno ha regalato la vittoria alla Reggina sul campo del Messina e scritto una pagina di sport indelebile, che resta a prescindere dalle disgrazie societarie successive. Lo sa bene, il bomber cresciuto nel Palermo. “Un’emozione che non si può spiegare”, assicura. Una soddisfazione ancora viva nei sentimenti del centravanti. “Ho guardato centinaia di volte i video dei tifosi della festa a Messina”, e si premura, “mi raccomando, scrivi che sono stati eccezionali, prima, durante e dopo la partita”.
Purtroppo non ha potuto godere a pieno della soddisfazione scaturita dal suo gol ed è stato costretto a vivere attraverso uno schermo la gioia dei giorni successivi. “E’ l’unico rimpianto che ho – spiega Balistreri – sarei voluto rimanere a Reggio e continuare quel percorso, vivere l’affetto della tifoseria. Ero in prestito, sono dovuto tornare alla Torres e poi sappiamo tutti come è andata alla Reggina. Dopo lo svincolo che ho ottenuto a fine agosto speravo in una chiamata dallo Stretto ma non è arrivata e sono passato al Gubbio”.
La telefonata è arrivata in questa sessione di mercato. “Sì, purtroppo però mi hanno cercato solo tre giorni fa. Io avevo già dato la mia parola ad allenatore e presidente di un altro club ma quando ho saputo che mi ha cercato la Reggina ho detto subito al mio agente di capire cosa si potesse fare…”. Non abbastanza, evidentemente. “La trattativa con l’altra società era già andata troppo avanti, mi hanno dimostrato forte interesse da settimane e devo ringraziarli, non me la sono sentita di venire meno ad un impegno preso”. L’inserimento amaranto è stato tardivo, ma Balistreri ci tiene a specificare. “Che è stata una gratificazione sapere dell’interesse e li ringrazio”.
La seconda parte del campionato, dunque, la disputerà altrove. Un futuro, invece, in riva allo Stretto? Balistreri non lascia una porta aperta ma la spalanca. “La mia disponibilità c’è, certo sulla sponda messinese non ci posso più mettere piede (ride, ndr) ma su quella reggina sarebbe bello tornarci. Chissà , magari l’anno prossimo…”.
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