Di Ugo La Camera – Riavvolgiamo il nastro di questo campionato di serie D e torniamo all’1 Novembre: l’A.S.D. Reggio Calabria esce battuta dalla trasferta di Frattamaggiore, occupa il quartultimo posto in classifica a 13 punti dalla Cavese capolista. Crisi, fallimento totale di un progetto, dirigenza sul banco degli imputati e direttore generale ed allenatore sulla graticola come principali artefici di un flop calcistico senza precedenti.
Da allora è trascorso meno di un mese e gli amaranto hanno collezionato 13 punti, complice anche il ricorso di Rende. Risultato? Distacco più che dimezzato dalla vetta.
Quei giudizi severi ed impietosi hanno lasciato spazio ad una parola che forse è mancata per troppo tempo: fiducia. Questa società , che ha certamente commesso degli errori, peraltro con ammissione di colpa, ha raccolto un’eredità pesantissima e sta pian piano creando quelle basi di solidità per garantire a Reggio Calabria un futuro calcistico degno di un passato che pesa come un macigno. Stare qui ad elencare le difficoltà a tutti note sarebbe una ripetizione superflua, piuttosto vanno sottolineati tanti aspetti positivi che ne stanno caratterizzando la gestione; uno su tutti proprio la conferma di Cozza in panchina, anche nei momenti più difficili. Pensate che nelle ultime 8 stagioni sono stati ben 19 (forse un record) i tecnici che hanno guidato la Reggina e solo in un caso (2010/2011) un allenatore, Gianluca Atzori, è riuscito a cominciare e concludere la stagione senza essere sollevato dall’incarico.
Una scelta coraggiosa che segna una linea di discontinuità col passato recente, ma che non è nuova al Direttore Generale Martino che si batté affinché Franco Colomba dopo 8 sconfitte consecutive mantenesse salda la sua panchina.
Quel boato che ha accompagnato il 4-3 di Mimmo Zampaglione contro la Palmese è stato lo spartiacque tra la crisi ed il rilancio, tra la diffidenza e l’amore di una tifoseria che sta crescendo giorno dopo giorno. Questa società e questi ragazzi vogliono scrivere un’altra pagina di storia importante e, come il passato ci insegna, questo avverrà solo se la sinergia con la città ed i tifosi diventerà piena. I miracoli, quelli sportivi, sono quelli che lasciano un segno indelebile. Sognare non costa nulla. E tutti noi, come la storia della Reggina insegna, vogliamo rivivere un sogno iniziato in bianconero che si è tinto di un amaranto luminoso e glorioso.
Ognuno faccia la sua parte, nessuno si tiri indietro e domani si vedrà …
Ugo La Camera (Pres. Ass. Leggende Amaranto)
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