Dieci punti nelle ultime quattro gare, 20 tra ottobre e novembre: ha cambiato marcia Reggio Calabria, in attesa che oggi giunga l’ultimo verdetto relativo al ricorso sulla gara di Rende. “Un filotto” tanto atteso quanto conquistato che regala ossigeno agli amaranto e che porta la società e la squadra ad un bivio, quasi obbligato. L’aspirazione di poter competere per un posto in paradiso alberga al Granillo come non mai.
La dirigenza, d’altronde consuma riunioni su riunioni anche by-night, consapevole che ora come non mai nessun dettaglio può essere lasciato al caso. Quanto è bello condividere e confrontarsi, cercare la soluzioni…
ATTO PRIMO – Rinforzare squadra ( e compagine societaria). E’ questo l’imperativo che il gruppo dirigente si è auto-imposto. Perché ogni chance di promozione, sia anche solo una, vuole essere perseguita. Senza ammainar bandiere prima del tempo. Per far ciò servono forze fresche, freschissime. Siano esse in forma di denari o in forma “umana”. Ecco perché la società ha diviso bene i compiti: c’è chi sta chiudendo i colpi in entrata ed in uscita (parecchi), chi lavora di ricamo coinvolgendo l’imprenditoria della Provincia ad avvicinarsi alla nuova realtà amaranto. L’unica che piace a quei stupefacenti supporters che, da Roccella ad Agropoli, non hanno mai fatto mancare incitamento e passione. Orgoglio e appartenenza. Perché diciamocelo tra pochi intimi: trovare nuovi investitori, magari emiri, sembra impossibile. Più probabili approcci territoriali di professionisti e imprenditori innamorati della propria terra e delle proprie origini: gente sempre pronta a dare una mano (finanze in questo caso).
Sei punti dalla capolista (potenzialmente nove in virtù del turno di riposo che Reggio Calabria osserverà domenica) non sono pochi. La strada, nonostante tutto, è ancora in salita. Ma all’impresa ci creda la società, ci crede il gruppo con lo staff tecnico. Ecco che, a poche ore dall’apertura del mercato si prepara un via vai importante, da e per Reggio. D’Angelo ha già salutato, altri lo faranno. In arrivo due tre colpi di spessore: esperienza e qualità per giocarsi il tutto per tutto. (clicca qui per l’articolo riguardante il punto sul mercato)
ATTO SECONDO – La squadra venga aiutata. Crediamo sia davvero doveroso. Un imperativo a cui tutti dovrebbero rispondere positivamente. Gli sforzi profusi dall’Amministrazione comunale vanno certamente menzionati e sottolineati. Ma purtroppo non bastano più. Il manto erboso del Granillo è ormai vergognoso: a nulla sono valsi gli accorgimenti adottati dalla società amaranto e dagli stessi calciatori. Oggi come oggi, sarebbe meglio giocare su terra battuta, perché tanto poco ci manca. A questa squadra bisogna dare un campo per allenarsi: e bisogna trovare la soluzione adesso, non il prossimo anno. Le chiacchiere, specie quelle fin qui registrate in tema Sant’Agata non servono più a nulla perché così proseguendo saranno due gli aspetti deleteri: in primis il campo del Granillo verrà irrimediabilmente compromesso (a meno che già non lo sia già), in secundis la rincorsa alle vette della squadra potrebbe essere definitivamente ostacolata da problemi extra domenicali. Poche parole dunque, ma tanti fatti, e anche l’amministrazione provinciale, ormai agli ultimi mesi di vita dia segnali di vicinanza a questa realtà e, quindi, al popolo amaranto. Lo faccia. Non sappiamo come ma lo faccia. Perché siamo sicuri che una strada per tendere la mano al gruppo Praticò ci sia.
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