SCORDIA – Primo pareggio esterno, primo punto strappato fuori casa dagli amaranto in questa stagione: la svolta attesa non arriva. Imbarazzante primo tempo dell’ASD Reggio: vantaggio Scordia con Fecarotta, risponde Arena su rigore. Crescono gli amaranto nella ripresa ma il palo, al 95′, l’ennesimo del suo campionato, ferma Zampaglione. E’ un punto che non cambia le prospettive della squadra dello Stretto, incapace di spiccare il volo.
LE SCELTE – Classico 4-4-2 per i padroni di casa cui Cozza, oggi squalificato al pari del suo vice Caridi (in panchina il DG Martino) oppone un 4-3-3 che ha in Tiboni il riferimento offensivo, Arena e Bramucci ai suoi lati, confermato Riva in regia ed insieme a lui il resto della formazione iniziale che aveva piegato il Gragnano domenica scorsa.
LA GARA – Imbarazzante, inqualificabile, inaccettabile: difficile scegliere l’etichetta più adeguata per la prima mezzora degli amaranto. Lo Scordia, non esattamente il Real Madrid di Di Stefano, si prende gioco della squadra dello Stretto sovrastandola in lungo e in largo sul piano del ritmo, della velocità , della determinazione. Un dominio che non ha giustificazioni, ulteriormente aggravato dal fatto che la quota tecnica tra le due squadre sia profondamente diversa, e si traduce in un assedio alla porta di Licastro.
Che aria tiri lo si intuisce immediatamente quando Riva dopo appena 3′ è costretto a rimediare al pasticcio orchestrato da Mautone e De Bode che aveva lanciato Maltese verso la porta. Qualche giro d’orologio e D’Agosta parte da sinistra, converge e libera un esterno destro che si spegne sul fondo, ma di poco, strappando applausi che certificano l’approccio migliore dei catanesi. Non è finita perchè Ousmane, centravanti dello Scordia, riesce a stoppare un pallone in area: la marcatura dei centrali è blanda, provvidenziale la diagonale difensiva di Maesano che contrae la conclusione a botta sicura dal limite dell’area piccola. Al quarto d’ora arriva il vantaggio con Fecarotta che corregge di testa su corner: meritato, sacrosanto, minimo dazio da pagare in un avvio da incubo.
Male, malissimo la squadra di Cozza, in balia dell’avversario. D’Agosta è una condanna per gli amaranto: Serafino ha preparato bene l’incontro e sfrutta l’ampiezza del suo 4-4-2 con Maesano che non trova mai l’aiuto di Lavrendi o Bramucci in raddoppio sull’esterno dello Scordia che lo punta senza pietà . E’ lui ad indirizzare il pallone sotto l’incrocio: Licastro è semplicemente miracoloso, con la mano di richiamo, ad opporsi mentre già sugli spalti del Binanti si grida al gol del raddoppio. Amaranto non pervenuti fino a quando, a 10′ dall’intervallo, Roselli prova a scuoterli con una progressione prepotente, scarica su Arena che pesca Tiboni libero sul secondo malo ma il centravanti spreca malamente. E’ il primo segno di vita in un encefalogramma fin lì piatto. C’è bisogno di un episodio fortunato, arriva allo scadere della prima frazione: un cross, innocuo, viene contratto con il braccio da Diop, inevitabile rigore e puntuale trasformazione di Arena. L’1-1 all’intervallo è un vero lusso per Tiboni e compagni.
Ha speso moltissimo lo Scordia, lo dimostra l’avvio della ripresa in cui non c’è traccia del fervore agonistico che aveva caratterizzato gli etnei. L’ASD Reggio esce dal guscio, Lavrendi si carica sulle spalle i compagni: contiene, amministra, rilancia. Da una sua idea nasce l’azione più pericolosa della ripresa amaranto: verticalizzazione su Maesano che crea la superiorità numerica, pallone intelligente del terzino che scopre la vulnerabilità della difesa dello Scordia sul secondo palo ma è imperdonabile il modo in cui Arena e Tiboni si ostacolano, tardando così la conclusione di fronte al portiere.
Spinge con regolarità la squadra di Cozza, ma senza creare particolari sussulti. Cozza lancia Zampaglione e Mangiola per Lavrendi e Bramucci, lo Scordia gioca la carta Corona, beccato dai sostenitori reggini presenti. E’ proprio l’ex capitano del Messina ad avere la palla buona, in contropiede, a 10′ dalla fine: Licastro, ancora lui, dice di no. Cinque minuti di recupero: finale concitato, confuso. Sull’ultimo corner stacca di testa Zampaglione: palo pieno e mille rimpianti. Il risultato non cambia, così come non cambia le prospettive amaranto questo 1-1 che indirizza l’ASD Reggio verso l’anonimato.
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