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Pres.Rende Coscarella a RNP:’Praticò, signorilità e passione. Foti? Un eroe. Reggio, rialzati!’

Pres.Rende Coscarella a RNP:’Praticò, signorilità e passione. Foti? Un eroe. Reggio, rialzati!’
Reggina
09/10/2015 23:20 | A cura di Gianpiero Versace
Il presidente del Rende, Fabio Coscarella, ospite di RNP. "Noi penultimi? Ai miei dico solo grazie, vi spiego perchè..."

“Un’isola felice”, luogo comune abusato nel sistema calcio almeno quanto il termine “progetto”. C’è un posto, ed è in Calabria, dove entrambe queste stucchevoli espressioni trovano – al contrario – concreta realtà.

Conclusa l’intervista è stato doveroso ricontrollare la classifica e, immediatamente dopo, l’elenco delle chiamate effettuate. Il dubbio di aver erroneamente raggiunto telefonicamente il presidente della Palmese o della Cavese –  entrambe in cima alla classifica del girone I di Serie D – è stato legittimo. Tutto vero: si può esser alla guida di una squadra partita per vincere il campionato ed oggi penultima e trasudare sincero apprezzamento per il proprio gruppo di lavoro. Gradito ospite di ReggioNelPallone.it è il presidente del Rende, Fabio Coscarella.

rende1Alibi? Allontanati immediatamente. Panchina traballante? Macchè. Rabbia? Neanche l’ombra. Strigliate alla squadra? Arriva perfino un elogio pubblico a gruppo e staff tecnico. “Pochi giorni fa ero a cena con i miei più stretti collaboratori – racconta placido il numero uno dei silani – cercavamo di analizzare il momento che ci vede in difficoltà. Alla fine della riunione abbiamo realizzato di esser privilegiati per aver affrontato ogni argomento con serenità ed un sorriso”. A Rende è di casa l’orgoglio. La fiducia di chi non solo sa che i cavalli vincenti si vedono al traguardo, ma è consapevole di non doversi misurare settimanalmente avendo piena contezza di poter e dover guardare oltre la stretta attualità. Perchè ha un progetto, appunto. Ed è sano e – si spera – vincente.

Fabio Coscarella è un giovane imprenditore, innamorato del calcio e della sua città. Da tre anni ha sposato la causa biancorossa ma il suo legame con il club ha radici ben più profonde, ricongiungendosi con gli anni d’oro del Rende.

Fiera tradizione familiare, dunque?

Mio padre e mio zio regalarono alla nostra maglia una storica Serie C. Ero poco più che un bimbo ma il ricordo è vivo: ogni giovedì l’intera squadra e lo staff tecnico erano ospiti a casa mia, armonia e coesione condivano ogni cena. Ho avuto la fortuna di respirare il calcio vero, quello degli anni ’80, che ha lasciato una traccia dentro di me. Il mio sogno è riportare il Rende dove lo condusse la mia famiglia allora”.

rende1palmese2L’attualità parla di un Rende che dopo un eccellente secondo posto nella passata stagione ha voglia di stupire ancora. Anche se c’è stato un avvio complicato e soprattutto qualche infortunio di troppo…

Ma confermarsi è ancora più difficile dopo un campionato, quello precedente, in cui abbiamo sfiorato un’impresa clamorosa. E’ vero, ci sono stati numerosi guai fisici in questo avvio (quasi tutti di natura traumatica peraltro, sui quali ci sarebbe da recriminare solo con la sfortuna, ndr) siamo indietro ma non abbiamo perso il nostro spirito ed il nostro ottimismo. Il nostro obiettivo resta invariato ed è far meglio dell’anno scorso.

Su cosa poggia questa fiducia?

Sulla consapevolezza di aver un gruppo di ragazzi fantastici.

Ne è ancora pienamente convinto, nonostante l’incerto avvio di stagione?

Ancora di più. Mi rendo conto possa apparire paradossale ma questo momento difficile ha fatto emergere la straordinarietà del nostro gruppo. Approfitto dello spazio concesso dalla sua testata per rivolgere i miei complimenti pubblici, per dire grazie ad ognuno di loro per ciò che sta facendo.

rende2Presidente, cosa è capace di animare il suo orgoglio, facendola andare oltre una classifica ad oggi mesta?

Vedere trenta uomini lavorare ogni giorno per invertire la rotta, stringersi per andare oltre l’ostacolo. Apprezzare il modo in cui calciatori come Crucitti, Mosciaro, Carrieri che vengono dai professionisti non abbiano avuto alcuna difficoltà nell’identificarsi nella nostra realtà. Vedere i ragazzi infortunati sottoporsi a sacrifici importanti per accelerare il ritorno a disposizione del mister, fare a gara per rientrare prima degli altri. Sentirli amareggiati più di me per le difficoltà incontrate, quasi a chieder scusa alla società per non aver rispettato le aspettative fino ad oggi, per non esser stati a loro avviso all’altezza di ciò che gli stiamo offrendo. Avvertire il loro sincero dispiacere mi ha gratificato, mi hanno trasmesso grande attaccamento e, mi creda, per me vuol dire tanto. 

Una grande famiglia il suo Rende, un po’ come quello che ha vissuto da bambino. 

Il segreto è la serietà. Abbiamo costruito una squadra importante senza spese folli ma poggiando l’intero progetto sulla credibilità che abbiamo guadagnato in questi anni. Chi viene qui sa che manteniamo ciò che promettiamo, sempre. Non abbiamo mai fatto, e mai lo faremo, il passo più lungo della gamba. Affidabilità e professionalità sono le qualità cui ci affidiamo e fanno la differenza anche nell’orientare le scelte di un calciatore che deve valutare se sposare il nostro progetto. Ne andiamo fieri perchè è attraverso questo modus operandi che abbiamo innalzato il livello tecnico e allo stesso tempo esportato un’immagine sana di Rende e del Rende.

rende3Un territorio che avete intenzione di rappresentare nella sua interezza, per mezzo di un veicolo di grande richiamo qual è il calcio. 

E’ la nostra mission. Basti pensare che il nostro main sponsor quest’anno è una onlus (Flying Angels Foundation Onlus” – www.flyingangelsfoundation.org) Abbiamo attuato una serie di sinergie con il Comune e l’Università. Verrà costruito entro qualche anno un nuovo stadio che avremo in gestione. Sorgerà all’interno della cittadella universitaria e sarà a disposizione degli studenti durante la settimana. Abbiamo stipulato un accordo che permette alle famiglie meno agiate di mandare i ragazzi nella nostra scuola calcio. Siamo, insomma, a servizio della città.

Domenica la sfida agli amaranto. Si scrive Reggio Calabria, ma si legge Reggina. Che effetto fa?

Strano, molto strano. Ma mi permetta di aprire una piccola partentesi, prima.

lillofoti3Prego. 

Vedere Reggio Calabria in Serie D fa male, ancor più male perchè è stata l’orgoglio della Calabria nel mondo del calcio. Un esempio cui lo stesso Crotone, attualmente alla ribalta, si è inevitabilmente ispirato. Voglio rivolgere un pensiero a Lillo Foti, che avrà commesso degli errori, ma è stato lasciato solo, circondato soltanto dall’invidia di chi è incapace di costruire e fa il male di questa terra. Ha operato con sacrificio e capacità per trasmettere un’immagine sana della sua città in ambito nazionale e nonostante quanto è accaduto di recente resta il fatto sia stato un eroe di cui andare fieri.

Presidente Praticò Reggina Sarnese 2015/2016Oggi il testimone è passato ad un nuovo gruppo di lavoro, condotto dal presidente Praticò. Ha avuto modo di conoscerlo?

La Reggio Calabria calcistica è in buone mani. In settimana ho conosciuto telefonicamente il presidente Praticò, la sua telefonata mi ha davvero gratificato e non solo per il pensiero avuto ma perchè è stato capace di trasmettermi la signorilità che soltanto un uomo perbene può far propria. Lontano anni luce da logiche campanilistiche, è un uomo volto alle sinergie per il territorio. Ci siamo confrontati, denotando una grande comunione di vedute. Mi è stato chiaro che la Reggina sia guidata da un management equiparabile ad un gruppo di amici decisi, attraverso competenze, impegno e passione, a restituire alla città il palcoscenico che merita. E va dato loro atto di un’altra cosa.

Ci dica. 

Non era facile ripartire a Reggio. Non lo era sul piano economico, perchè l’investimento richiesto era ragguardevole. Non lo era sul piano delle responsabilità, perchè raccogliere onore ed onere di rappresentare la Reggina era sfida adatta solo ad uomini coraggiosi. A loro va il mio sostegno e la mia stima per aver avuto la forza e la passione per metterci la faccia in un momento simile ed avviare un progetto di rilancio che con questi presupposti non potrà che avere un epilogo felice.

L’epilogo felice per Reggio Calabria, se proiettato nel futuro prossimo, passa anche da un successo amaranto domenica al Lorenzon. 

Massima stima e supporto, ma dobbiamo ripartire anche noi (ride, ndr). Mi auguro possa esser una festa anche utile a ricongiungere una simpatia tra le due tifoserie che nacque anni fa. Poi, sul campo, vogliamo i tre punti. L’obiettivo come detto resta la Lega Pro. Agli amaranto auguro il secondo posto, e la promozione insieme a noi magari attraverso la riammissione o il ripescaggio.

Passione, progetto, serenità, valori oltre il risultato. Benvenuti a Rende, isola felice di un calcio “old style”.

Gianpiero Versace
Giornalista pubblicista, Direttore Editoriale di RnP. Già Resp. Comunicazione della Reggina, ha collaborato con Calabria Ora, Goal.com e Calcio 2000.

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