Una vera e propria ecatombe di infortuni, una infermeria affollatissima che rischia seriamente di compromettere i piani di inizio stagione. Intervenuto oggi ai microfoni di Tutti Figli di Pianca, il tecnico del Rende Bruno Trocini spiega così l’avvio in sordina della compagine silana, che seppure con una gara da recuperare, occupa attualmente il penultimo posto della classifica del girone I di serie D insieme a Gelbison e Noto, con 4 punti nelle prime 5 giornate. “In molti mi stanno chiedendo come mai la mia squadra sia partita col freno a mano tirato– spiega il mister-, ma la risposta in realtà è semplicissima. Ci ritroviamo con ben sette calciatori indisponibili, alcuni dei quali sono alle prese con infortuni seri. Si tratta di elementi importantissimi per il nostro scacchiere tattico e la nostra fisionomia di gioco, e dunque l’avvio stentato è figlio solo ed esclusivamente di questa situazione. Siamo partiti con ambizioni importanti, visto l’ottimo campionato disputato nella scorsa stagione, che ci ha visto sempre nei primissimi posti fino a disputare la fase nazionale dei playoff. Ad un organico già competitivo, abbiamo aggiunto giocatori di primo livello, tra i quali  Crucitti e Mosciaro, ma come detto prima nessuno si poteva aspettare di dover fare i conti con tutti questi infortuni, che di fatto stanno condizionando il nostro cammino“.
Una situazione da prendere con le molle dunque, in un campionato che anche quest’anno si presenta con molte, troppe incertezze. “Il campionato di serie D va migliorato sotto il profilo dell’affidabilità - prosegue Trocini-, non è possibile che ogni anno ci siano società che smantellano i propri organici da gennaio in poi, una volta resesi conto che gli obiettivi iniziali non sono più raggiungibili. E’ come assistere a due campionati diversi nella stessa stagione, ma così facendo si falsano classifiche e regolarità del torneo stesso. I playoff? Anche in questo caso, siamo nel campo dell’assurdità . Non ha senso dover disputare una serie così lunga di partite, andando oltretutto incontro a spese di rilievo, dal momento che non c’è la sicurezza di venire ammessi in Lega Pro. Mi auguro che si prenda finalmente la decisione di aumentare le retrocessioni in uno dei tre gironi della terza serie, in modo da dare un effettivo valore ai playoff di serie D, ma se il Consiglio Federale dovesse mantenere la decisione presa questa estate, inerente il blocco dei ripescaggi, allora i campionati per quanto riguarda noi devono fermarsi alla stagione regolare, con la disputa dei soli playout“.
Domenica al Lorenzon va di scena Rende-Reggio Calabria, gara che metterà una posta in palio altissima su entrambi i fronti. “Non possiamo che avere rispetto di un avversario del genere, ma allo stesso tempo faremo di tutto per conquistare i tre punti e rilanciarci. Gli amaranto sono un’ottima squadra, probabilmente fino ad oggi stanno pagando la poca conoscenza della categoria, unita al fatto che quando si incontra una piazza così blasonata, ogni squadra è stimolata a dare il cento per cento. Sono certo che vedremo molto presto il Reggio Calabria vincere e salire nelle posizioni che contano, ovviamente vi auguro che ciò avvenga a partire da mercoledì prossimo...”.
Tra gli ex della gara poteva esserci Federico Caruso, attaccante che nello scorso gennaio fu girato in prestito al Rende dalla Reggina Calcio: a soli 20 anni tuttavia, Caruso ha deciso di smettere col calcio. “Si, Federico ha voluto appendere le scarpe al chiodo nonostante la giovanissima età , per dedicarsi agli studi in odontoiatria. Peccato, perché si trattava di un buon calciatore, che nei sei mesi in cui è stato da noi ha dato il suo contributo, realizzando qualche gol. La perdita ancora più pesante però, è stata quella dell’altro Caruso, Simone, che ha raggiunto la doppia cifra prima di passare al Catanzaro“.
La parola d’ordine, in casa Rende, adesso come adesso è vivere alla giornata. “Come ho detto all’inizio siamo partiti con determinati obiettivi, ma in uno scenario del genere devi essere pratico e fare i conti con la realtà . Pensiamo partita dopo partita, e non lo dico come frase fatta o per scaramanzia: il nostro unico obiettivo– conclude- oggi si chiama Reggio Calabria…“.
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