Il Brancaleone di Brando conosce il suo primo stop, il Gallico Catona consegue il quarto risultato utile consecutivo e ritorna al successo. Fin dal primo minuto in campo il centravanti Gianluca Palmiteri – ancora indietro sul piano fisico ma uomo boa adatto al gioco della formazione di Violante e Gatto – che realizza la sua prima rete con un “piattone” al minuto 13 dopo un’incursione dalla sinistra dell’esterno alto Marguglio. Il raddoppio è dell’ottimo Conti.
Tante le note positive emerse in casa Gallico Catona, essenziale Santo Pellegrino, in vetrina due ’96 di sicuro avvenire: Tripodi, ex della sfida odierna, corsa e buona tecnica e il talentuoso Peppe Ferrato, capace di rendere giocate complicate estremamente facili. Debutto dopo il noto infortunio per il “ fuoriquota” guardiano dei pali Orazio Barillà, già in piena forma. Solita garanzia costituita da Andrea Penna, giocatore di eccellente duttilità ed anche oggi anima di un Gallico Catona molto positivo nei primi 25′ salvo poi subire la reazione di un Brancaleone che, comunque, non riesce a rendersi mai davvero pericoloso. Ci si aspettava di più dalla compagine jonica allenata da Rocco Brando, anche per i meriti della formazione di casa.
Rosa ampia per Gianni De Leo che ha vasta scelta negli uomini e nei moduli utilizzabili. L’interrogativo che emerge è proprio questo, considerato che fino ad oggi la formazione è stata sempre cambiata: nel lungo periodo potrebbe esser più vantaggioso trovare un assetto definitivo?
Intanto, la classifica dice: otto punti, 2 vittorie, due pareggi, sei reti fatte, tre subite.
Il commento del “ patron” Nello Violante:”Lavoriamo in perfetta simbiosi con il direttore generale Antonio Monterosso, non è facile accompagnare l’aspetto tecnico con quello economico ma stiamo confermando i nostri progetti e la valorizzazione dei giovani ( in settimana è stato ceduto al Reggio Calabria il baby Baccilleri). Ci aspetta una settimana intensa , mercoledì in Coppa Italia a Bocale e sabato un difficile test esterno a Sambiase con la speranzza di continuare la serie utile”
Giuseppe Calabrò
(foto Mimmo Scappatura)
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