Primo punto e prima rete, per un San Giuseppe in netta ripresa sia sul piano atletico che nell’organizzazione di gioco. Gara corretta, giocata anche su buoni ritmi, fra due compagini alle prese con una classifica avara ed  un calendario non certo agevole.
LE SCELTE DEI TECNICI- Totò Barillà  se l’è giocata puntando su un 4-3-2-1 all’apparenza prudente ma a conti fatti sbarazzino. In difesa Fortugno e Sandro Fornello hanno il compito di tenere a bada un “cliente per niente facile” come Jimoh, mentre a metà campo, il fuoriquota Caracciolo prova a cancellare la mancanza di un vero e proprio costruttore di gioco, ma la sua posizione è abbastanza defilata. A spezzare la manovra avversaria recuperando palloni, il duo Morello-Pasquale Fornello. L’attacco vede Savino agire come prima punta, con Fontana e Gaetano alle sue spalle.
Negli ospiti, ogni fonte di gioco passa da Campo, autentico “cervello” della manovra che distribuisce tanti palloni per le punte.
BOTTA E RISPOSTA- Si decide tutto nel primo. Neanche il tempo di mettere il pallone a centrocampo, che la Laureanese trova un fulmineo vantaggio. A siglarlo, di testa, è Artuso, bravo ad insaccare su una punizione pennellata da Campo, come detto prima uno dei migliori dei suoi. Bravi gli ospiti a sorprendere tutti, bravi i padroni di casa a reagire, fino a trovare il punto del pari grazie al perfetto radente su punizione di Pippo Fontana, al minuto 35.
POCHI LAMPI- Nella ripresa, gli arancioverdi si giocano due cambi in nemmeno un quarto d’ora:  entrano Bruno e Mileto, per Savino e Gaetano. Nonostante la voglia del San Giuseppe di ribaltare la situazione, i ritmi si abbassano vertiginosamente: i ragazzi di Barillà hanno più possesso di palla ma non trovano mai il guizzo negli ultimi 16 metri, anche perché Pippo Fontana, trascinatore dei suoi nel primo tempo, comincia a sentire la fatica.  La Laureanese dal canto suo non prova mai a forzare, il pari va più che bene.
Ci provano da fuori Enzo Morello e Mileto, ma con scarsa precisione. In attesa di tempi migliori, il punticino può accontentare entrambe le contendenti.
Giuseppe Calabrò
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