Ero piccolo quando nel gennaio del 1975 sentìì il mio primo terremoto alle ore 1.10 di notte.
La paura fu… sì, lo stesso tremolio, ma la cosa che m’impaurì di più fu…quel boato… quel …troppo rumore che fece da contorno ad esso. Rimasi impietrito, sia per il sonno, acchiappato da pochissimo, ma soprattutto per il panico, non tanto mio che ero alla primissima esperienza con la cosa, ma per il terrore che leggevo negli occhi dei miei…
Mia madre, donna fortissima, cercava di non dare tanto peso tanto per non farci preoccupare più di tanto e …entrando con veemenza nella stanzetta, con i muscoli facciali apparentemente rilassati tanto da sfoggiare un sorriso (solo in superficie però), con la stessa naturalezza di una donna che stira…. non dico canticchiando… ma quasi…. ci gridava con dolcezza:” Dai ragazzi…. Tranquilli… vestitevi e andiamo giù…. CON CALMA PERO’….. tranquilli…. solo una scossetta….. ALFREDOOOOOOO E DAIIIIII…. CATINAZZU… SU’ TUTTI SUTTA….. e poi subito….tornava a sorriderci….. mio padre invece sempre silenzioso, anche perché, già normalmente tutti gli spazi vuoti per parlare erano già stati occupati dalla mia mamma, figuriamoci nei momenti di panico…. mio padre dicevo, aveva imparato ad usare …GLI SGUARDI (scusate il maiuscolo ma gli sguardi di mio padre lo meritano)
Mi avvicinai naturalmente da lui (più credibile e più lucido sicuramente in quei momenti) e gli dissi:”Papà.. chi succirìu? Mi devo preoccupare?” lui mi disse :”Figghiu…ogni tantu ballàmu, è normale dalle nostre parti… siamo una terra ballerina, aggiunse sorridendo, però stai tranquillo, proprio perché tanti anni fa ci furono terremoti forti…. e da allora….le nostre case sono piene di ferro, sono FORTISSIME… non cadono di sicuro… possono cadere… tutt’al più calcinacci……ma comunque.. se dovesse accadere che ce ne fosse un’altra e non sai cosa fare…. tu durante la scossa… devi stare calmo…. Sono eventi naturali….. noi possiamo usare solo la testa… stai fermo NON USARE MAI LE SCALE, VAI SUBITO DOVE C’E’ UNA TRAVE E METTITI SOTTO….. aspetta che finisca la scossa e poi con calma…vai via.”
“Perché papà proprio sotto la trave?” dissi? “ ma perché la TRAVE è FORTISSIMA è piena di ferro e di cemento armato…. mi cari chidda…..ci ndi voli” Dopo la spiegazione di mio padre andammo giù in cortile…. Insieme a noi tanta gente…. Ognuno raccontava la sua esperienza diretta… e tra termos di caffè…. e discussioni su Reggio, Reggina e via dicendo… anche la seconda scossa (alle 3 e qualcosa) passò quasi inosservata anzi… qualcuno disse :”ora chi ci fu a sicunda, chidda i assestamentu, pozzu puru iri mi mi curcu” e assieme a lui…piano piano tutti ci convincemmo che fosse cosi.
Anch’io naturalmente, più tranquillo ormai ….andai a dormire… e prima di addormentarmi in quel GENNAIO DEL 1975 sorridendo pensavo……:“tanto… se ci dovesse essere un’altra scossa… mia madre con la sua ansia, la anticiperebbe e mi avviserebbe prima….. e mio padre con la saggezza poi ci calmerebbe”.
Questo è il mio ricordo di quella fredda notte di quel GENNAIO 1975. Purtroppo oggi, i miei genitori li ho perduti, ma solo FISICAMENTE …. perchè TUTTO e dico… OGNI COSA che mi ricorda loro, ME LA PORTO DENTRO (anche un loro respiro) e mi porto dentro tutti gli insegnamenti e tutte le esperienze fatte ASSIEME a loro, soprattutto quelle apparentemente negative (come quella raccontata) che alla fine mi hanno rafforzato come uomo e che quindi le ricordo (grazie a loro) come esperienze POSITIVE. E me le porto DENTRO . SEMPRE CON ME.
Come porto sempre con me questa voglia di sdrammatizzare ogni cosa (sorridendo per dare sicurezza come fece mia madre quando….nel cuore del sisma, all’una e dieci di notte ci gridò:”tranquilli…è solo una scossetta…..”) e come porto DENTRO GLI SGUARDI e gli insegnamenti di mio padre che con calma ..mi dava consigli soprattutto nei momenti difficili.
Perché questa storia? Perché questa cosa mia scritta qui? Mi è venuta in mente quando ieri sera un “bambino” impaurito…. un bambino… AMICO mio mi ha chiesto: “perché non fai un –pezzo- per il mio giornale, ne vorrei uno come solo tu sai fare…. qui stiamo impazzendo tutti quanti….tu invece sai essere calmo e sai trovare le metafore giuste per descrivere quello che tutti noi stiamo vivendo….. ”.
Ok Ferdy, questo è quello che mi è venuto in mente pensando alla situazione attuale della nostra squadra di pallone (na chiamai mancu pi nomu sinnò mi ncazzu) e quando parlo di squadra di calcio della nostra città non posso che non pensare alla mia famiglia, perché come diceva una simpatica vecchietta intervistata nel chisti simu: ”a Reggina è comu a famigghia”… vuoi sapere come sto vivendo questo momento particolare? L’avrai già capito Amico mio….. sto sorridendo e sono SOTTO UNA TRAVE.
Passerà prima o poi… tranquillo…. “Sono eventi naturali….. noi possiamo usare solo la testa…” vieni anche tu qua sotto…. e porta pure chi vuoi… se vuoi ci stiamo tutti… ” la TRAVE è FORTISSIMA è piena di ferro e di cemento armato….” Quella trave (aggiungo io) E’ LA NOSTRA FEDE!!! “Mi cari chidda…..ci ndi voli”……
Alfredo Auspici
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