E’ stato veramente vicinissimo a realizzare un grande sogno, l’ex mister del Bocale Piero Lo Gatto. Il tecnico reggino, al termine del campionato che ha visto i biancorossi retrocedere rocambolescamente dall’Eccellenza alla Promozione, ha ricevuto una chiamata proveniente addirittura dalla Spagna, ed era ormai pronto a legarsi all’Hercules, club di Alicante con trascorsi nella Liga, che si appresta a disputare la terza divisione (l’equivalente della Serie C italiana). Al momento di mettere nero su bianco tuttavia, è arrivato l’imprevisto. “Ormai si trattava solo di firmare– dichiara a Rnp Lo Gatto, raggiunto telefonicamente nella città iberica-, ma per un’incomprensione iniziale, l’Hercules non era a conoscenza che io fossi in possesso del patentino Uefa B, mentre per poter guidare il club avrei dovuto avere quello di Uefa A. Purtroppo, il corso per prendere il patentino in questione potrò farlo in Italia, ma solo alla fine della stagione 2015/2016. Un vero peccato, visto che lavorare qui rappresenterebbe davvero un’esperienza meravigliosa, considerando non solo bellezza e l’organizzazione della città , ma anche la filosofia del calcio spagnolo, simile in tutto e per tutto al mio modo di giocare. Non avrei neanche problemi di ambientamento in una realtà completamente nuova, visto che parlo sia lo spagnolo che l’inglese“.
Sorto questo problema al momento insuperabile, a Lo Gatto è stato proposto di allenare in una categoria inferiore, una sorta di serie D spagnola. “Se devo essere sincero- prosegue-questa seconda ipotesi mi trova abbastanza dubbioso, e non so ancora se accettare o meno. Al momento, sono rimasto comunque ad Alicante per allenare una selezione giovanile, in uno stage che durerà fino alla fine di luglio. Un modo per accrescere il mio bagaglio tecnico-tattico“.
Tornando all’Italia, un pensiero non può che andare ai colori biancorossi. “A Bocale sono cresciuto tanto. E’ stata la mia prima esperienza a livello di prima squadra, due anni e mezzo non si dimenticano; tutto quello che ho fatto, errori compresi, servirà per la crescita della mia carriera. Mi dispiace molto per la retrocessione, purtroppo mai come nel campionato appena trascorso, sfortuna a parte, abbiamo pagato la mancanza di una prima punta in grado di fare la differenza. Ancora non riesco a credere che abbiamo perso l’Eccellenza, nonostante i numeri dicano che siamo stati la quarta squadra meno battuta di tutto il torneo. No, non cambierò assolutamente modo di giocare: andrò avanti con il tridente offensivo, magari variando leggermente qualcosina a seconda delle situazioni. Perché non sono rimasto ancora a Bocale? Diciamo che i programmi non coindivevano, ma la stima e l’affetto verso la famiglia Cogliandro e la società tutta, non muteranno mai di una virgola“.
E se durante lo stage spagnolo, arrivasse qualche chiamata dall’Italia? “Certamente la valuterei– conclude- ascoltando attentamente la proposta ma soprattutto analizzando il progetto tecnico: qualora ci fosse qualcosa di davvero interessante, potrei anche ritornare. Anche in questo caso però, voglio essere sincero fino in fondo: non accetterei proposte da categorie inferiori all’Eccellenza“.
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