Dopo i calciatori del Messina, che a turno stanno definendo “assurda” la possibilità che il  Coni restituisca alla Reggina i punti sottratti a fine marzo, anche i colleghi di Torre Annunziata “scrivono in anticipo” la sentenza che il terzo grado di giudizio della giustizia sportiva, invece, assumerà soltanto il prossimo 20 maggio. E non hanno dubbi: spedirà in serie D i colori amaranto, respingendo il ricorso presentato dal club di via delle Industrie.
“A leggere il documento sembra proprio che la Reggina abbia poche o addirittura nessuna possibilità di vedere accolta la propria richiesta. La Reggina ha richiesto la sospensione dei play out- si legge in un articolo pubblicato dalla Redazione di solosavoia.it- con la restituzione di almeno due punti di penalizzazione o, in subordine, l’annullamento delle precedenti sentenze. Il caso è spinoso ma da quanto verificato il ricorso, con ampio margine di probabilità , sarà respinto perché inammissibile e gli amaranto si ritroveranno direttamente in D”.
Lungi da noi voler creare polemiche con una realtà che, lo ribadiamo, merita rispetto per aver lottato in una situazione che si è palesata come già abbondantemente compromessa sin dagli albori di questo campionato (LEGGI QUI ‘Comunque vada, onore al Savoia’). Tantomeno con i colleghi che di Torre Annunziata che hanno seguito con meticolosità tutte le vicende della stagione svolgendo con professionalità il loro lavoro. Semplicemente, l’analisi da loro fatta in questa occasione, più che non esser veritiera è solo parziale. E questa parzialità è determinante perchè a mancare è il fulcro del ricorso presentato dalla Reggina.
Possibile che abbiano avuto accesso solo a parte della documentazione? Oppure che siano sfuggiti loro alcuni passaggi di determinante importanza? Alcune precisazioni, in ogni caso, sono d’obbligo, in quanto un tifoso reggino, leggendo l’articolo in questione (I motivi del ricorso della Reggina – LEGGI QUI), potrebbe considerare già terminata la (sciagurata…) stagione degli amaranto. Ma così non è.
Attenzione, che la Reggina mercoledì 20 maggio veda riconosciute le proprie ragioni, è tutt’altro che scontato. Bene sottolinearlo, perchè questo editoriale non ha certo la funzione di assicurare la restituzione dei punti. Così come non è certo che venga accolta l’istanza amaranto, è tutt’altro che scontato anche l’esito negativo. Ogni valutazione la lasciamo a chi dovrà esaminare il caso che è assai complesso e si baserà sull’interpretazione della normativa.
Nell’articolo in questione, è evidente che i colleghi di Torre Annunziata facciano riferimento solo ed esclusivamente al discorso relativo alla fidejussione, è su questo che centrano la loro disamina e con ogni probabilità infatti quel singolo punto non tornerà in riva allo Stretto. Le speranze della Reggina sono riposte altrove.
Analizzando il ricorso della Reggina trascurano completamente un principio cardine: uno solo dei tre punti sottratti alla classifica di Cirillo e compagni, è inerente la fideiussione. Gli altri due, invece, riguardano il ritardo dei pagamenti dei contributi INPS e IRPEF per il bimestre maggio/giugno. Ed è lì che si gioca la vera partita ma di questo ambito della controversia non v’è traccia nell’articolo citato.Â
“La Reggina ha motivato il proprio ricorso sul merito dei due precedenti giudizi che l’hanno condannata alla penalizzazione di tre punti”, scrivono i redattori di solosavoia. Anche in questo caso c’è una evidente dimenticanza, visto che il primo grado di giudizio aveva penalizzato la società  di via delle Industrie di un solo punto (fidejussione in ritardo), dandole invece ragione sul sopracitato ritardo nei pagamenti INPS e IRPEF (legato all’accordo con l’agenzia delle entrate). Fu il secondo grado, invece, ad inasprire la penalità dandole torto in entrambe le supposte mancanze. Il risultato, prendendo in esame i primi due gradi di giudizio, volendo riassumere tutto in termini calcistici è di 1-1: al CONI i “tempi supplementari” per determinare il vincitore.
Un’ultima considerazione, ci sia consentita sulla conclusione dell’articolo. “Il Savoia si giocherà la permanenza in categoria nella doppia sfida con il Messina, confermando quanto ha determinato il campo con i valori effettivamente espressi in questa stagione”. Anche questo, è errato. Tralasciando le penalizzazioni, il campo recita un altro verdetto: Savoia ultimo con 32 punti, Reggina ai playout con 33.
A prescindere da tutto, comunque, vanno riconosciute le mancanze della Reggina, sportive e aziendali. Gli amaranto prima di tutto per demeriti propri si trovano in questa drammatica situazione. Ma del futuro, non v’è certezza. Il destino resta in bilico fino al prossimo 20 maggio. Concludiamo con un pensiero già sottolineato nell’editoriale che abbiamo dedicato al Savoia pochi giorni fa.
“La sentenza del Collegio di Garanzia sarà inappellabile sia perchè ultimo grado della giustizia sportiva sia perchè – in quanto giudizio finale di un iter legale – dovrà esser accettato come fondamento di giustizia. Qualora le ragioni della Reggina dovessero esser ritenute valide sarà sacrosanto l’accesso degli amaranto ai playout poichè l’annullamento della penalizzazione ristabilirebbe giustizia rispetto ad un torto subito. In caso contrario, vorrà dire che l’operato della società di via delle industrie non sarà stato conforme alle regole e l’addio al professionismo sarà altrettanto corretto“. Con buona pace di tutti. A Reggio, a Torre Annunziata, a Messina.
f.i. – g.v.
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