Una decisione che sicuramente farà parecchio discutere, al di là della tempistica con cui è arrivata. Ad una giornata dalla fine, la Giustizia Sportiva ha deliberato in merito a Guardavalle-Acri, match valevole per il ventiquattresimo del torneo di Eccellenza.
I FATTI: LA DENUNCIA DELL’ACRI- Sabato ventotto febbraio, giorno in cui era in programma l’anticipo del 24° turno, l’Acri ha deciso di fare anticipatamente rientro a casa, rifiutandosi di giocare la trasferta sul campo del Guardavalle. Subito dopo, il club silano rendeva noti i pesantissimi motivi della decisione, sostenendo che i calciatori rossoneri fossero stati aggrediti e pesantemente minacciati nel ristorante dove si erano recati per pranzare prima della partita in questione. Subito dopo, lo stesso Acri metteva a conoscenza di una ulteriore aggressione, subita questa volta dal calciatore Siciliano Giuseppe, all’interno degli spogliatoi dell’impianto sportivo.
I FATTI: LA REPLICA DEL GUARDAVALLE- La società ospitante, replicava a stretto giro di posta, sottolineando come a nessun tesserato dell’F.C. Guardavalle si potesse rimproverare nulla, ed aggiungendo che nella gara di andata la stessa squadra giallorossa avesse subito un’aggressione, con tanto di spranghe e bastoni, al termine dei 90 minuti. Nel comunicato in questione, sempre con riferimento alla gara di andata, il Guardavalle riportava di uno schiaffo subito da un proprio calciatore, Diego Casas, ad opera proprio di Siciliano, il ragazzo dell’Acri aggredito al ritorno durante il pre-partita.
LE PRIME REAZIONI- Tam tam mediatico, dibattiti sul tema della violenza nel calcio calabrese, possibili interrogazioni parlamentari. Guardavalle-Acri ha scatenato un polverone, e non poteva essere altrimenti. Un polverone dai possibili risvolti penali, visto che la Procura di Catanzaro ha avviato il procedimento a carico di ignoti.
L’ORIENTAMENTO- A distanza di circa 50 giorni, il Giudice Sportivo ha deciso: quella partita si doveva giocare. I referti arrivati sul tavolo della Lega, pur confermando l’aggressione subita da Siciliano prima della partita, attestano che arbitro, forze dell’ordine e commissario di campo avevano ampiamente rassicurato la società ospite circa le condizioni per un regolare svolgimento della gara.
LA DECISIONE- Per i motivi sopraindicati, quella dell’Acri è stata disciplinata come una “normale” rinuncia, che ha portato alle seguenti sanzioni verso lo stesso club silano.
– Sconfitta 3-0 a tavolino
-1 punto di penalità  in classifica
– 500 euro di multa
Per quanto riguarda il Guardavalle, che nonostante questo 3-0 a tavolino è ormai retrocesso matematicamente, da segnalare una multa di 500 euro, ovvero la stessa portata economica riguardante l’Acri.
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