Una lotta senza fine quella tra la Reggina e la procura, che va avanti da anni. Con gli amaranto ad un passo dalla retrocessione sul campo, nelle aule della giustizia sportiva è scontro frontale. Pendono i deferimenti riferiti a tre distinti bimestri (luglio-agosto, settembre-ottobre, novembre-dicembre), è attesa la decisione del TFN.
Considerata la materia trattata proveremo a ricostruire i fatti, passo dopo passo.
LA RICHIESTA “MONSTRE” DI PALAZZI: SAREBBE RETROCESSIONE PER LA REGGINA
Ciò che siamo in grado di anticiparvi è che la richiesta di Palazzi va ben oltre i 2 punti attesi ed è anche più forte degli 8 che, nell’eventualità più nefasta, venivano ipotizzati. Secondo quanto appreso da ReggioNelPallone.it, la procura avrebbe richiesto addirittura 12 punti di penalizzazione per la Reggina.
Una penalizzazione enorme che, conti alla mano, salvo sorprese nel turno odierno, qualora venisse accolta (e in primo grado di giudizio molto spesso le richieste della procura vengono ritenute fondate) condannerebbe la Reggina all’immediata retrocessione aritmetica. Prim’ancora, dunque, di affrontare il Savoia al Granillo e con 4 partite ancora da giocare all’orizzonte.
La Reggina, che attende che il TFN (primo grado di giudizio) si pronunci in merito lunedì o martedì, dopo aver ascoltato le richieste della procura ha stamattina emesso un comunicato ufficiale sulla vicenda (CLICCA QUI) nel quale evidenzia, “che il Consiglio Federale, in una recente riunione, ha affrontato la problematica degli incentivi all’esodo (è su questo tema che si gioca la partita, come RNP aveva già riportato in anteprima immediatamente dopo il deferimento) e fornito le linee guida ai fini della disciplina della materia”.
L’ASSO NELLA MANICA DELLA REGGINA: LA NUOVA NORMATIVA PER GLI INCENTIVI ALL’ESODO
Siamo in grado di anticiparvi quali siano, appunto, queste linee guida che il Consiglio Federale ha fornito per disciplinare i casi di incentivi all’esodo: secondo quanto raccolto da ReggioNelPallone.it, è stato stabilito pochi giorni fa che gli incentivi non possono esser considerati emolumenti. Dunque, un calciatore che ha rescisso un contratto non dovrà aver il medesimo trattamento di un calciatore che è ancora alle dipendenze di una società .
In chiave pratica, insomma, il Consiglio Federale ha stabilito che le somme dovute per gli incentivi all’esodo non dovranno esser corrisposte nei tempi previsti per i tesserati “effettivi”: non pagare nei tempi previsti non produrrà penalizzazioni in classifica. L’unico caso per il quale un club potrà vedere i propri punti conquistati sul campo sottratti sarà legato alle inadempienze nei confronti dei tesserati (emolumenti e contributi IRPEF e INPS).
Su questo fa leva la difesa della Reggina, che in questo senso aveva già ottenuto un parziale parere favorevole dalla Corte Federale che aveva restituito un paio di mesi fa i punti precedentemente sottratti per un analogo caso di incentivi all’esodo. Questo, dunque, potrebbe esser considerato l’asso nella manica amaranto per alzarsi vincitrice dal tavolo della giustizia sportiva. Con una tale indicazione da parte del Consiglio Federale tutto lascerebbe supporre che la Reggina abbia concrete certezze, ma non è del tutto così.
LA POSSIBILE, NUOVA BATTAGLIA
Resta un punto oscuro ed è lì, c’è da scommetterci, che il club dello Stretto e la procura daranno ulteriormente battaglia. E’ facile ipotizzare che Palazzi provi a sostenere che la linea guida fornita di recente, che non punisce i casi di incentivo all’esodo, non debba esser considerata retroattiva e quindi “salvare” la Reggina. La società di via delle Industrie, invece, sosterrà che deve esserlo perchè non va a sostituire una norma già esistente ma, piuttosto, a riempire quella che può esser considerata se non un vuoto normativo quantomeno una disciplina poco chiara.
ENORME RISCHIO CHE IL VERDETTO ARRIVI A CAMPIONATO CONCLUSO
Questo lo scenario futuro, quindi. L’attualità parla di una sentenza, quella che il TFN annuncerà lunedì o martedì, che potrebbe esser una mazzata per la Reggina. E’ vero, sarebbe solo il primo grado di giudizio. La Reggina ricorrerebbe in appello in secondo grado (Corte Federale) ed eventualmente anche in terzo (Collegio di Garanzia del Coni).
Il danno, tuttavia, sarebbe già enorme. Per la squadra, che dovrebbe affrontare le ultime gare da retrocessa, nell’intento di vincere le partite confidando nella restituzione dei punti nei seguenti dibattimenti. Ed anche per l’intero sistema calcio poichè i tempi, considerati tutti i possibili ricorsi, si allungherebbero a dismisura ed il verdetto finale potrebbe arrivare così a campionato già concluso generando, una volta di più, il caos.
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