Ma uno così, che ci fa in Seconda Categoria? E’ quello che si chiedono tutti, tra tifosi ed addetti ai lavori, ogni qualvolta vedi Salvatore Rappocciolo andare in rete. Una caterva di gol per il cannoniere principe del girone F, che con le sue continue prodezze sta letteralmente trascinando il San Giorgio nell’entusiasmante duello con la Pro Pellaro. Il bomber della capolista, è stato ospite degli studi di Touring 104, per partecipare alla puntata odierna di “Dilettanti in Onda”, trasmissione condotta dal nostro Francesco Mansueto.
PROVA DI FORZA- Il risultato col Gbi dice tutto. Abbiamo preparato la partita al meglio, il mister studia qualsiasi avversario e ci mette sempre nelle condizioni ottimali. Di sicuro l’espulsione di Buonarrigo sulla mia girata ci ha reso le cose più facili, ma sono certo che l’avremmo vinta anche se loro fossero rimasti in undici. Dopo la sconfitta del Melito col Real Catona, credo che saremo noi e la Pro Pellaro a giocarci il primo posto fino alla fine.
SUL TRONO DEI BOMBER- Sono contento della mia media realizzativa, ma il merito va ai miei compagni: quando arrivano sei-sette palloni da calciare verso la rete, è tutto più facile. Ho ritrovato tantissimi giocatori che come me indossavano la maglia del ReggioSud ,tanto tempo fa. Siamo un grande gruppo, meritiamo il primo posto e lo vogliamo mantenere.
ONORE AI BIANCONERI- La Pro Pellaro è una grossa squadra, allenata da un ottimo tecnico. Anche loro meritano il salto di categoria, lo hanno dimostrato sin dalla prima giornata. All’andata ci hanno battuti, quando io ancora non c’ero, ma anche al ritorno ci hanno dato grande filo da torcere, anche se alla fine, dopo aver recuperato due reti, potevamo addirittura vincere. Un’altra squadra che merita i complimenti, è il San Gaetano: esprimono un ottimo gioco, batterli è stata durissima. Sicuramente, meritano di fare i playoff.Â
DOLCI RICORDI- Con il ReggioSud mi sono espresso al massimo, raggiungendo la doppia cifra per tre anni di fila. Le emozioni più grandi, sono comunque legate alla Juniores del Bocale, con la quale abbiamo sfiorato la vittoria dello scudetto, sfumata solamente ai calci di rigore.
ACCETTO LA SFIDA…Ad inizio stagione ho avuto richieste sia dalla Promozione che dalla Prima Categoria, ma se devo dire la verità mi era passata la voglia di giocare, perché ero rimasto male da tante cose, accadute anche nell’ambiente calcistico. Poi mi ha chiamato il San Giorgio, e mi sono convinto ad accettare una grande scommessa: speriamo di vincerla, ottenendo il salto di categoria.
UN GRANDE MISTER- Mister Api merita un grandissimo applauso. Non è facile gestire un gruppo di 30 persone, ma lui sa come farlo, traendo il massimo anche da quelli che vanno in panchina o addirittura in tribuna. Nessuno è scontento, perché tutti sappiamo di essere allenati da una persona di carattere e personalità , che sa farsi volere bene. La voglia di sacrificarsi, tanto per fare un esempio, la vedi da elementi come Sartiano e Manglaviti. Il primo è sempre stato disponibile a giocare in qualsiasi tipo di ruolo, manca solo che il mister lo schieri in porta (sorride, ndr). Il secondo invece, nonostante gli impegni personali non gli consentano di allenarsi molto, ogni volta che è presente diventa un elemento importante del gruppo, sia dentro che fuori dal campo.
IL FUTURO DEL “COBRA”- Io con la maglia neroverde anche in futuro? Mi farebbe piacere, quando ho detto si al San Giorgio mi è stato prospettato un progetto a lungo termine. A fine anno ci siederemo a tavolino e vedremo, ma di sicuro la mia intenzione è quella di restare. Ancora non penso a quello che farò, una volta smesso di giocare: compirò 35 anni a giugno, ma se mi alleno bene posso ancora dire la mia per qualche altro annetto…
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