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Un epilogo amaro che condanna l’Hinterreggio. Il Gavorrano strappa il pass per la finalissima contro il Rimini ed affossa i reggini che raggiungo Foligno, Fondi ed Aversa Normanna nell’ex CND.
GIOIA DALL’INIZIO- Venuto riesce a recuperare Carbonaro, schierandolo al fianco di Cruz. In mediana invece Gioia viene preferito ad Aliperta, con Vicari a destra e Lavrendi a sinistra. Orrico replica uno speculare 3-5-2, con Della Latta e Romiti che all’occorrenza divengono terzini aggiunti, mentre Alderotti fa da schermo davanti alla difesa. A Gurma e Carraro infine, sono affidati i compiti offensivi.
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DALL’INFERNO…- La gara si mette subito in salita per l’Hinterreggio. Dopo un calcio d’angolo non sfruttato dai biancazzurri, parte il contropiede dei maremmani, concluso al meglio da Carraro, il quale siede Lavrendi e non lascia scampo a Mengoni (poco prima, lo stesso Mengoni aveva respinto una velenosa conclusione di Gurma. Toscani ben messi in campo, gli spazi sono ridotti all’osso. Vicari ci prova da fuori, ma trova solo la ribattuta della difesa. Ben più pericolosa è la conclusione di Lo Sicco, con Mengoni che risponde a pugni chiusi.
…AL PARADISO- Mister Venuto prova a cambiare volto alla sua squadra, scambiando di ruolo Gioia e Lavrendi. La mossa porta subito i frutti sperati, con Cruz che sfrutta lo spazio creatosi andando via in progressione sulla fascia sinistra: dal cross al centro del brasiliano, Miano devia maldestramente in spaccata e beffa Addario. Al 22, è ristabilita la parità . L’Hinterreggio, galvanizzata dal gol, al 31’ mette la freccia. Ancora Cruz e Miano protagonisti, visto che il difensore ospite stende l’attaccante locale con una manata al volto. Dalla punizione di Carbonaro, arriva una furibonda mischia in area toscana, con Ungaro che trova la deviazione vincente fallita un secondo prima sia da Franceschini che da Angelino, facendo esplodere stadio e panchina. Trascorrono sette minuti e la compagine di Venuto va vicinissima al tris. Carbonaro mette in mezzo, ed Anzilotti non impatta la sfera per una questione di millimetri. Il tempo si conclude con una conclusione per parte da fuori area, con Vicari e Lo Sicco, che trovano attenti i rispettivi portieri avversari.
DOCCIA FREDDA- La ripresa inizia con l’avvicendamento tra Della Latta e Nocciolini. Il Gavorrano, come era normale attendersi, ora è più offensivo, con l’Hinterreggio che invece abbassa troppo presto il proprio baricentro. È però la squadra di Venuto, a rendersi ancora pericolosa. Al 3′ Cruz calcia debole a giro, mentre poco dopo il bolide da fuori di Carbonaro si spegne alto. Brividi al 12′, quando il tiro da fuori di Lo Sicco trova la schiena di Franceschini: si alza un campanile che fa temere il peggio, ma Mengoni, con uno straordianrio colpo di reni, riesce a salvare la sua porta. Orrico cambia ancora, richiamando Alderotti per Cretella. Venuto risponde togliendo Lavrendi ed inserendo Kras. Proprio l’ex Reggina, fa vedere gli spettri agli ospiti, con un sinistro che finisce fuori bersaglio per un nulla. Nel giro di 7 minuti, doppio cambio forzato per i biancoazzurri: Ungaro e Carbonaro alzano bandiera bianca per infortunio, ed al loro posto entrano Messina e Broso. Dopo essersi privata di due punti fermi dello scacchiere tattico, l’Hinterreggio subisce il pari. Da un dubbio fallo laterale attribuito al Gavorrano, Carraro mette forte in mezzo, Anzilotti fallisce la diagonale e per Tognarelli si apre una prateria: Tocco sotto a scavalcare Mengoni, con Gurma che non può fallire. Una rete capace di tagliare le gambe alla compagine dello Stretto, che a parte qualche lancio lungo a beneficio di capitan Franceschini, spostato in attacco nel finale di partita, non riesce più a reagire.
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Finisce qui l’avventura in Lega Pro dell’Hinterreggio, che torna in D dopo appena una stagione tra i professionisti.
Fabrizio Cantarella –reggionelpallone.it–
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