{source}
<object width=”550″ height=”120″ data=”dati/media/adv/banner_frascati.swf” type=”application/x-shockwave-flash”> <param name=”src” value=”dati/media/adv/banner_frascati.swf” /> <param name=”wmode” value=”transparent” /> <param name=”base” value=”/” /> <param name=”name” value=”banner_frascati.swf” /> </object> </p>
{/source}
9 campionati di serie A, cinque partecipazioni all’Europa League, 1 finale di Coppa Italia. Numeri alla mano, il Palermo è stato a lungo il fiore all’occhiello del calcio siciliano. Ieri però, al Franchi di Firenze c’è stata la fine di un ciclo: sconfitti 1-0 dalla Fiorentina di Montella, i rosanero fanno ritorno in serie B, sancendo la prima retrocessione dell‘era Zamparini. Già , Zamparini: stavolta, l’assurdo ‘giochino’ del cambio di panchine ha portato ad un conto salatissimo. Sannino, Gasperini, Malesani e poi ancora Sannino: tecnici cambiati come fossero figurine Panini, fino ad un epilogo amaro e mal digerito dal popolo palermitano.
Proprio Sannino, era riuscito a rivitalizzare una squadra alla deriva, ma nel momento clou Miccoli e compagni si sono inceppati, subendo 3 sconfitte rivelatesi letali. La netta impressione, confermata dagli stessi calciatori, è che dando fiducia sin dall’inizio al tecnico ex Varese, questo Palermo si sarebbe salvato. “Cacciare Sannino dopo tre domeniche è stata una cavolata- ha ammesso il vulcanico patron ai microfoni di Sky-, ma ripartiremo da lui e torneremo subito in A“. Mea culpa e promesse, per una piazza passata dal sogno all’incubo…
rnp
Â
Commenti