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La rubrica dedicata agli ex amaranto, messisi in luce nel week end calcistico. Debutto per un attaccante non troppo amato, ritorno per un centrocampista che sta cominciando a suscitare molti rimpianti…
DANIELE CACIA
Nato a Catanzaro il 23 agosto del 1983
Ruolo: attaccante
La carriera in riva allo Stretto- Arriva a Reggio nel 2010, in prestito, durante il rush finale del mercato estivo. Considerato uno dei tanti colpi a disposizione della ‘corazzata’ di Novellino, comincia nel migliore dei modi: al debutto da titolare infatti, trova subito la rete in quel di Mantova, con una splendida rasoiata che finisce sotto l’incrocio. Poi però, naufraga completamente insieme al resto della squadra: pochissimi gli acuti (uno di questi, vale il primo dei due gol con cui gli amaranto battono il Piacenza), tante le panchine e le prestazioni insufficienti. Il flop, matura definitivamente all’ultima giornata di andata, in casa dell’Albinoleffe: sul punteggio di 0-0, Cacia sbaglia il rigore che avrebbe potuto portare in vantaggio la Reggina, per un match che alla fine terminerà con l’ennesima sconfitta. I proclami estivi dunque, si trasformano in fischi sonori, ed a Giugno arriva quasi scontato l’addio: per la punta catanzarese, il bilancio complessivo è di 27 presenze e 4 reti.
La copertina: Verona-Grosseto 2-0. Si diverte a ‘scherzare’ con la difesa toscana, partendo spesso sul filo del fuorigioco e facendo ammattire i diretti marcatori. Nel primo tempo sonnecchia per oltre mezz’ora, ma alla prima vera occasione concessagli, sfrutta l’assist di Martinho e mette alle spalle di Bremec. Da quel momento, centrocampisti e compagni di reparto sembrano giocare tutti per lui: nella ripresa sbaglia un gol fatto al 34′, ma 4 minuti dopo, grazie ad un’uscita difettosa del portiere ospite e ad un errore del guardalinee (il fuorigioco stavolta c’era…), trova la doppietta che chiude il match. Sette gol in nove gare, primo posto nella classifica cannonieri: è proprio vero, per quanto riguarda la carriera in B, Daniele Cacia i gol non li ha fatti solo a Reggio…
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EMERSON RAMOS BORGES
Nato a Joinville (Brasile) il 16 agosto del 1980
Ruolo: centrocampista
La carriera in riva allo Stretto- L’estate scorsa, il club di via delle Industrie gli offre la grande chance di debuttare in serie B, dopo 6 stagioni passate tra C2 e C1. Nello scacchiere di Breda e Gregucci, il brasiliano viene utilizzato al centro della difesa, ruolo che ha cominciato a ricoprire da qualche tempo, dopo un passato come centrocampista. Il girone d’andata, è di buonissimo livello: sicurezza palla al piede ed eleganza da vendere, impreziosite da un gran tiro dalla distanza, che gli vale la gioia del gol contro Nocerina e Sassuolo. Da Febbraio in poi, paga anche lui le continue amnesie di un reparto che si trasforma in banda del buco, o se preferite di una squadra che finisce via via col dissolversi letteralmente. Nonostante l’evidente flessione, i tifosi lo eleggono calciatote dell’anno, nel sondaggio proposto dal sito ufficiale della Reggina. Con l’arrivo di Dionigi, si capisce chiaramente che di spazio per lui ne è rimasto poco, e così, a 10 giorni dalla chiusura del mercato, viene ceduto al Livorno, dove Nicola lo riporta nel cuore del centrocampo. Il suo score in Calabria, è di 38 presenze e 2 reti.
La copertina: Reggina-Livorno 1-3. “Emerson? Con il 3-5-2 ci sarebbe servito“. Parole e musica di Davide Dionigi, alla vigilia del posticipo tra amaranto calabresi e amaranto di Toscana. Vedendo quello che è succeso al Granillo, le parole di Dionigi non costituivano un’analisi, ma bensì un triste presagio: davanti a quello che fino a pochi mesi addietro era stato il suo pubblico, il brasiliano sfodera infatti una prova maiuscola. In mezzo al centrocampo o in mezzo alla difesa, di astuzia o di classe: i risultati sono sempre eccellenti, come dimostra la serie di dribbling con cui ubriaca la difesa avversaria, prima di servire a Dionisi la palla dell’1-1. Re Davide ha proprio ragione, Emerson a questa squadra sarebbe servito. E non poco…
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