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La Reggina subisce la seconda sconfitta casalinga della stagione(quinta in nove gare), ad opera di un Livorno che sfrutta l’ottima impostazione offensiva e le qualità del proprio organico.
Schieramenti Tattici- Dionigi propone il 3-5-2 vittorioso contro il Novara, confermando il trio difensivo ma effettuando un robusto intervento a centrocampo: a causa delle squalifiche di Barillà e Rizzo, si assite dunque al ritorno di Armellino ed all’esordio stagionale di Castiglia, accanto al riconfermato Hetemaj . Melara prende il posto di D’Alessandro, sull’out di destra ,con Rizzato riconfermato a sinistra dello schieramento. In attacco il duo Ceravolo e Fischnaller . Nicola, tecnico dei labronici, dopo la batosta casalinga subita ad opera dello Spezia mette in naftalina il collaudato 4-3-3, per un pratico e prudente 4-4-2 che vede l’esordio di Ceccherini nel quartetto difensivo e l’innesto di Belinghieri e Schiattarella a centrocampo. Negli ultimi 16 metri, la premiata ditta Paulino-Dionisi .
Primo Tempo- Le compagini inizialmente si studiano a vicenda, ma ,ben presto,il Livorno s’impossessa della metà campo amaranto, con uno schieramento alto ed una circolazione di palla di ottima qualità . Schiattarella , posizionato a destra, costringe Rizzato ad indietreggiare, mentre Gemiti, a sinistra, resta più ancorato in posizione di attesa, permettendo a Melara di tentare qualche ripartenza . L’intero complesso toscano si muove con armonia e geometria, mentre la compagine di Dionigi si limita a controllare con ordine le iniziative del centrocampo avversario, che fa valere le proprie qualità anche nel cuore della mediana. A colpire per prima tuttavia, è proprio la Reggina, che grazie all’inserimento dalle retrovie di Adejo sfrutta al meglio una palla inattiva . La rete subita non scompone gli uomini di Nicola che ripartono alla ricerca del pari e lo ottengono quasi subito, con Dionisi che sfrutta un’incursione di Emerson unita alla solita incertezza della difesa reggina. Il primo tempo termina in parità, ma con la sensazione che per la compagine dello Stretto sarà difficile reggere l’urto ospite.
Secondo Tempo : Si ricomincia dal possesso palla ospite, con Gemiti che colpisce la traversa con un terrificante destro da fuori area . Dionigi fa entrare Bombagi per un Castiglia in evidente calo fisico, mentre Nicola rinuncia e Ceccherini inserendo sulla destra Salviato, nel tentativo di sfruttare la la predisposizione ad offendere di quest’ultimo. La Reggina ribatte agendo di rimessa, ed a sua volta timbra la traversa con un colpo di testa di Fischnaller, sullo sviluppo di un altro calcio piazzato. La partita continuano a farla i toscani, che si rendono sempre più pericolosi e trovano il vantaggio grazie ad una prodezza da fuori area di Paulinho, agevolato dalla mancata reattività di Di Bari. A questo punto, Nicola opta per un cambio di modulo. arretrando Emerson nel trio difensivo, con Salviato e Gemiti ai lati . E’ un 3-5-2 più coperto, che mette gli uomini di Dionigi in condizione di alzare il baricentro per cercare il pari. La traversa colpita da Hetemaj è l’ennesimo segnale negativo, ed il Livorno colpisce subito dopo con la doppietta di Dionisi (neanche stavolta, la retroguardia reggina è esente da colpe).
Considerazioni finali – La sconfitta forse è eccessiva nel punteggio, e punisce oltremodo Rizzato e compagni, i quali hanno tenuto il campo con impegno, concentrazione ed agonismo. La sintesi dell’ennesima debacle, è l’ulteriore conferma che in serie B non si può improvvisare, nè si può mandare allo sbaraglio un manipolo di giovani tanto volenterosi quanto inesperti, privandoli oltretutto di modelli a cui fare riferimento . Purtroppo il campionato non aspetterà “la crescita”degli imberbi amaranto, e la società farebbe bene ad assolvere pubblicamente Dionigi da qualsiasi responsabilità, nell’attesa di “recuperare” sia punti che credibilità.
Sandro De Raco-reggionelpallone.it
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