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Il processo di appello riguardante ‘Scommessopoli’, oggi ha visto come fattore predominante il filone condotto dalla Procura di Bari. Per quanto concerne i ‘big’, erano presenti in aula gli juventini Bonucci e Pepe, oltre al difensore del Bologna, Portanova: tutti e tre i calciatori sono stati assolti dalle relative accuse, ma com’è noto, il procuratore federale Stefano Palazzi (nella foto) ha impugnato quasi tutti i verdetti scauriti dalle sentenze di primo grado.
Tra le società invece, Grosseto e Lecce si trovano davvero sulla graticola, in quanto la Disciplinare, in primo grado, ha condannato entrambe alla Lega Pro. Restando alla sentenza del Lecce, Palazzi non è rimasto soddisfatto neanche della retrocessione inflitta ai giallorossi, e continua a chiedere la ‘pena accessoria’, consistente in 5 punti di penalizzazione. Ovviamente contrapposta, la posizione del club salentino, che, difeso dall’avvocato Mattia Grassani, spera nella riammissione in serie B. “L’incongruenza della sanzione- ha dichiarato Grassani- è totale. Nella ricostruzione fatta dalla Procura, il presidente Pierandrea Semeraro (ex presidente del Lecce, che a luglio ha ceduto il club ai Tesoro, ndr) si sarebbe affidato a tre personaggi inverosimili come Quarta, Vives e l’avvocato Starace, per combinare la partita Bari-Lecce del maggio 2011. Quale interesse avrebbe avuto Semeraro nell’alterare un incontro dal risultato abbastanza prevedibile, vista la posizione di classifica e l’imminente retrocessione del Bari?”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Saverio Sticchi Damiani, legale che sta difendendo proprio Semeraro “L’impianto costruito dalla Procura, si sta pian piano dissolvendo. Semeraro non c’entra nulla e Quarta ha fatto tutto da solo“.
rnp (fonte: gazzetta.it)
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