{source}
{/source}
Tra i calciatori reggini andati a cercare fortuna altrove, lontano dai confini calabresi, spicca su tutti Roberto Merenda. Difensore centrale classe 1984, il suo nome appare ora nel listone degli svincolati, ma le proposte per cambiare aria dopo gli ultimi mesi al Luco Canistro non mancano: “Sicuramente vestirò un’altra maglia, anche il calcio è stato investito dagli effetti di una crisi che è tangibile e che, purtroppo, fa sentire i suoi effetti” dichiara Merenda a Rnp. “Il panorama che si prospetta non è affatto buono: molti club, specie in categorie come la Serie D, soffrono le difficoltà di natura economica che irrimediabilmente si presentano. Io ho degli arretrati con la mia ultima squadra, ma il problema è diffuso: tutto ciò mi spinge a cambiare ambiente”.
Contatti avviati con più club, bisognerà sfogliare ora la margherita e scegliere la destinazione più gradita al ragazzo: “Si, mi hanno messo in contatto con qualche squadra, ma mi sono preso un po’ di tempo per riflettere e tirare poi le decisioni definitive. Mi piacerebbe rimanere nella zona dove ho giocato negli ultimi anni: nel Lazio ho conosciuto persone perbene”. Innegabile che, comunque, il futuro del difensore possa materializzarsi in Calabria: “Nulla deve apparire scontato. Ho avuto contatti con squadre del torneo di Eccellenza che puntano dichiaratamente alla promozione. La mia ambizione, comunque, è quella di continuare a giocare in Serie D, perché scendere di categoria non è facile. Se non si dovesse concretizzare niente nel Lazio, potrei prendere in maggiore considerazione l’idea di tornare a giocare in Calabria. Roccella? Non voglio fare nomi di squadre: i contatti sono avviati, vedremo come maturerà la situazione”.
Tra le caratteristiche tecniche di Merenda, spicca l’adattabilità. Il giocatore è, infatti, un mancino puro, il che lo rende eclettico. Questa versatilità lo ha portato a disimpegnarsi in più ruoli, anche nel settore di destra dove ha giocato in tempi non sospetti. Roccioso anche sul piano fisico (185 cm per 83 kg), Merenda è anche uno specialista dei calci piazzati. Tra le esperienze passate, si elencano: Venezia, Cosenza, Rossanese, Savona e Hinterreggio su tutte. Breve, ma significativa, anche la sua apparizione con la maglia della Juve: “E’ stata un’esperienza che ricordo con molto piacere, anche se con un pizzico di amarezza: fui aggregato alla Primavera, allora allenata da Gasperini, ma fui girato subito al Cosenza. Le soddisfazioni in rossoblù non mancarono, ma i miei compagni di squadra della Juve quell’anno vinsero praticamente tutto a livello di settore giovanile. Tra i giocatori che facevano parte di quel gruppo, ricordo con piacere Nocerino e Palladino”.
Come detto prima, il difensore ha vestito anche la casacca biancazzurra dell’Hinterreggio. Da ex giocatore della compagine del presidente Pellicanò, e principalmente da reggino, che idea si è fatto sulla vicenda riguardante la problematica dello stadio? “Spero che si trovi un accordo di massima, per cercare di salvare l’orgoglio di avere due squadre nel calcio professionistico a Reggio. Ho diversi amici che giocano nell’Hinterreggio, sarebbe davvero un grande peccato dover rinunciare alla Lega Pro”.
Di qualunque ambizione si tinga il futuro di Roberto Merenda, non si può nascondere il fatto che, tra un po’ di anni, tornare a giocare in Calabria farebbe piacere: “Bisognerebbe trovare gente capace di investire e mettere in piedi progetti seri ed ambiziosi” prosegue il difensore. “Ad oggi esiste qualche realtà, ma conviene partire dall’Eccellenza e vincere il campionato, senza fare direttamente la Serie D. E’ difficile trovare gente che voglia investire, ma è difficile trovare anche persone competenti che ne capiscano di calcio. Mi vengono in mente allenatori non preparatissimi che guidano squadre importanti, e poi un mister come Carella, che ha esperienza e preparazione da vendere, si ritrova senza squadra. Viene da domandarsi perché…”.
Francesco Mansueto – Reggionelpallone.it
Commenti