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Tranne le società direttamente coinvolte (e verosimilmente anche Palazzi) i patteggiamenti relativi al processo sul calcioscommesse non hanno soddisfatto nessuno. La Nocerina tra le società più furiose, seguita dal Cesena. Anche la Reggina ha fatto capire di non aver preso benissimo gli sconti riservati alle società che hanno deciso di patteggiare. In mezzo a questo caos si è inserita la FIGC, anch’essa stupefatta dalle decisioni di Palazzi. Il presidente Abete ha parlato di possibile impugnazione dei patteggiamenti, queste le sue parole: “Potrebbero tornare in discussione le sanzioni decise due giorni fa nell’ambito del processo sportivo in corso a Roma per le scommesse illecite. Alla luce del dispositivo e valutate le motivazioni su singoli casi potrebbe scattare il potere di impugnazione in capo al presidente federale”.
Parole che in realtà non potranno essere seguite dai fatti. Stando a quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport infatti, la possibilità paventata dal presidente della Federcalcio non rientra nei suoi poteri. “Il patteggiamento (articolo 23 del Codice di giustizia sportiva) – si legge sulla ‘rosea’ – è un accordo tra le parti (Procura e difesa) che si basa su calcoli precisi che prevedono la riduzione di un terzo della sanzione base. La Disciplinare, in questo caso, deve solo valutarne la ‘congruità ’, dopo non emette una sentenza, ma ratifica l’accordo con un’ordinanza ‘non impugnabile’.
rnp
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