{source}
<object width=”550″ height=”120″ data=”dati/media/adv/banner_frascati.swf” type=”application/x-shockwave-flash”> <param name=”src” value=”dati/media/adv/banner_frascati.swf” /> <param name=”wmode” value=”transparent” /> <param name=”base” value=”/” /> <param name=”name” value=”banner_frascati.swf” /> </object> </p>
{/source}
“Se ci dicessero che per il bene del calcio la Nazionale non deve andare all’Europeo non sarebbe un problema. Per quanto mi riguarda non sarebbe un problema. Ci sono cose che reputo più importanti. Non mi piacciono le crociate, mi piacciono i confronti e non le prese di posizione senza pensare alle conseguenze”, le parole di Prandelli evidenziano l’amarezza che regna sovrana in casa Italia. I blitz delle forze dell’ordine, giocatori mandati a casa, voci e rumors stanno destabilizzando l’ambiente azzurro alla vigilia degli Europei. Anche se con garbo, Domenico Criscito non ha evitato di punzecchiare la Federazione: “Sono innocente, in molti mi chiederanno scusa. La Federazione ha avuto fretta nel mandarmi a casa, lo stesso metro usato per Bonucci doveva valere anche per me”.
Proprio il difensore della Juventus è il secondo nodo a tenere banco: la Federazione si dice tranquilla (‘Non ha ricevuto nessun avviso di garanzia, a differenza di quanto successo con Criscito’), il diretto interessato anche. Resta da capire se Bonucci avrà la giusta concentrazione per disputare la rassegna europea. Sembra essersi sgonfiato rapidamente invece il ‘caso’ relativo a Buffon: il portierone azzurro, tramite il suo legale, ha già chiarito la propria posizione. Il mistero riguarda alcuni assegni cospicui (dal valore complessivo di un milione e mezzo di euro) che Buffon ha indirizzato a un suo amico, titolare di una tabaccheria abilitata alle scommesse sportive. L’estremo difensore bianconero pensa di essere finito in una ‘trappola mediatica’, dopo le dichiarazioni sincere (per qualcuno ingiuste) rilasciate nei giorni scorsi.
rnp
Commenti