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Dopo una rimonta che aveva fatto ben sperare, il Lecce ha ceduto sul più bello. L’ultimo mese avaro di risultati ha condannato alla serie B i pugliesi, di nuovo nel campionato cadetto dopo la promozione di due stagioni fa. In società privilegia il caos: il club al momento è coordinato da una società che amministra l’autogestione e le possibili trattative con acquirenti. Al momento solo l’industriale Savino Tesoro ha mostrato interesse verso il pacchetto azionario del club salentino, ma non vi sono passi avanti da registrare.
Se al timone dovesse restare patron Semeraro (su cui peraltro soffia forte vento di calcioscommesse), l’ipotesi più probabile è che si prosegua con l’autogestione. Prevedibile, in questo caso, investimenti ridotti e una politica basata sul contenimento dei costi. I diversi prestiti che rientreranno alla base (dodici in tutto, spiccano i colombiani Cuadrado e Muriel) ridurranno l’organico all’osso, bisogna programmare al più presto la prossima stagione. Tra diverse incertezze, spiccano le parole di Cosmi: “A Lecce resterei subito e firmerei per tre anni, ma ora non ho interlocutore perché giustamente la società ha cose più importanti a cui pensare”.
rnp
foto: sport.it
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