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Torna l’appuntamento con gli ex amaranto maggiormente distintisi, nel corso del week end calcistico. Questa settimana, conferma per Franco Brienza e ‘debutto’ per Davide Dionigi.
FRANCO BRIENZA
Nato a Cantù (Como) il 19 Marzo del 1979
Ruolo: centrocampista offensivo
La carriera in riva allo Stretto- Il classico giocatore ‘croce e delizia’. Arrivato nel Gennaio del 2008, si rivela determinante nel raggiungimento della permanenza in serie A, segnando gol decisivi contro Napoli, Juventus e Sampdoria. Una stagione di livello assoluto, che convince Foti ad esercitare il diritto di riscatto nei confronti del Palermo. L’anno dopo però, le cose non vanno secondo le previsioni, e nei confronti del ‘folletto’ ischitano si levano parecchi mugugni, soprattutto per via del ‘mancato gol’ di Palermo: Brienza si ferma a tu per tu con Amelia perchè vede un calciatore rosanero a terra, ma tra i tifosi amaranto sono in parecchi a sostenere che il gesto di fair play sia dettato solo dai trascorsi palermitani. Rimasto anche per la stagione 2009/2010, in serie B, per lungo tempo fatica a rendere secondo le sue potenzialità , anche per via di un infortunio. Per fortuna, si ‘sveglia’ giusto in tempo, mettendo a segno, nel finale di torneo, alcune reti che evitano alla Reggina una doppia retrocessione dalla A alla Lega Pro (su tutte, da ricordare quelle che hanno deciso le sfide con Crotone e Sassuolo). Lascia Reggio Calabria nell’estate del 2010, per trasferirsi all’ambizioso Siena di Conte: al suo attivo, 81 presenze e 23 gol.
La copertina: Genoa-Siena 0-4. Prima che sul Marassi si scateni un mezzo finimondo, il folletto bianconero si diverte a ridicolizzare l’intera difesa rossoblù, facendo ciò che vuole. Prima sblocca il risultato con una perfida punizione che lascia impietrito Frey (complice la deviazione di Gilardino) e poi lo chiude con un sinistro di rara precisione, che vale lo 0-3. Chissà cosa sarebbe successo nella ripresa, se la furia dei genoani non avesse portato prima ad una lunghissima sospensione, e poi ad una ripresa del gioco alquanto surreale. Di sicuro, nella salvezza ormai scontata del Siena i meriti del numero 23 sono davvero tanti. Non a caso, Beppe Sannino lo ha sempre considerato ‘elemento imprescindibile per questa squadra’…
DAVIDE DIONIGI
Nato a Reggio Emilia il 10 Gennaio del 1974
Ruolo: allenatore
La carriera in riva allo Stretto- Come tutti i centravanti ‘grandi firme’ passati in riva allo Stretto, ci mette solamente un anno per entrare nel cuore dei tifosi amaranto. La stagione, è quella 96/97: Criniti inventa e Dionigi finalizza, salvando la Reggina da una retrocessione in C che ad inizio anno pareva davvero alle porte. Ventiquattro gol (uno di questi, decide il derby col Cosenza), che gli valgono il titolo di capocannoniere del torneo: mai nessun altro, da quando è nata la Reggina Calcio, ha segnato così tanto in un solo campionato. Di quanto sia amato dai reggini, Dionigi se ne accorge quando nel 99/2000 torna al Granillo per la prima volta da avversario, con la maglia del Piacenza: gli Ultras lo chiamano sotto la Curva, riservandogli un’ovazione da pelle d’oca. Le strade di ‘Re Davide’ e della Reggina, si rincontrano nel Gennaio del 2001: il ritorno in Calabria coincide con un’amarissima retrocessione in B, ma l’anno dopo gli amaranto ritrovano la massima serie, ed il bomber, nonostante parecchi problemi fisici, raggiungerà quota 11 gol. Lascerà definitivamente Reggio nel 2003/2004, dopo una fugace apparizione di 6 mesi: al suo attivo, 98 presenze e 40 reti.
La copertina: Foligno-Taranto 1-2. Gioco, audacia e gol, ma anche tanta concretezza, come dimostra il fatto che quella pugliese è la miglior difesa del torneo. Il Taranto targato Dionigi, che si affida all’ormai collaudato 3-4-3, passa sul campo del malcapitato Foligno, centrando un successo fondamentale in ottica playoff e rimanendo in corsa per la seconda posizione, distante solo 2 punti. Senza la penalizzazione di 7 lunghezze dovuta ad inadempienze amministrative, a quest’ora i rossoblù jonici sarebbero primi da soli. In Umbria, molti storcono il naso quando mister Dionigi, al 71′, toglie dal campo Chiaretti, apparso tra i migliori, per inserire Guazzo: la scelta si rivelerà tuttavia decisiva, perchè proprio Guazzo, 18 minuti più tardi, regalerà al Taranto il gol del definitivo 1-2. Davide Dionigi, uno che di attacco se ne intende…
fer.iel.-rnp
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