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RNP REMEMBER, la storia di Torino-Reggina

04/04/2012 10:54 | A cura di Redazione ReggioNelPallone.it

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E’ datato 25 Marzo 1990, il debutto della Reggina in casa del Toro. A 10 giornate dalla fine i ragazzi di Bolchi si presentano al cospetto della capolista dopo aver perso in casa il derby col Messina, ma nonostante ciò i tifosi reggini credono ancora nella salvezza, e grazie all’iuto degli emigrati, provenienti da ogni zona del nord Italia, riempiono la curva sud del vecchio “Comunale” (nella foto). Bagnato e compagni tengono botta per più di un’ora, ma proprio nel loro momento migliore (Simonini aveva sfiorato per due volte il vantaggio), vengono trafitti al 65′ Lentini. Sulle ali dell’entusiasmo, l’undici di Fascetti chiude il conto a 5′ dalla fine con Sordo, che infila Rosin e realizza il 2-0.

Il match ritorna nel 96-97, sempre in B.  Alla quart’ultima giornata di andata, gli amaranto annaspano nelle retrovie, anche se la “cura Guerini” sta cominciando a dare i suoi frutti. Neanche sul fronte locale le cose vanno molto bene, in quanto il Toro di Sandreani sta deludendo le attese. A dispetto del primo tempo, chiusosi sullo 0-0, la ripresa riserva una pioggia di gol. Ferrante veste i panni del protagonista, battendo per due volte Scarpi, prima con un preciso colpo di testa e poi con una gran punizione. La Reggina torna a sperare al 67′ con Dionigi, ma soltanto 8 minuti più tardi Ferrante fa tripletta, e riporta i suoi a distanza di sicurezza. Giusto il tempo di mettere il pallone a centrocampo, Mezzano beffa il proprio portiere,  riaccendendo la speranza calabrese.  Il “pazzo finale” (5 gol in 20 minuti), viene definitivamente scritto da un imprendibile Ferrante, che in contropiede si regala una sontuosa quaterna, e fissa il punteggio sul 4-2.

Nel 97-98 (11^ di ritorno) al Delle Alpi c’è profumo di A. La Reggina di Colomba infatti, si trova a soli 4 punti dalla quarto posizione, occupata proprio dai piemontesi, guidati da Mondonico. Sugli spalti è festa grande, con le due tifoserie, già da tempo amiche, che ufficializzano il gemellaggio. In campo però, la festa la fa solo il Toro: Ferrante (sempre lui!) fa seco Micillo dopo 20 minuti, e la reazione amaranto porta solo ad una ghiotta occasione sciupata da Lorenzini, e ad un rigore vanamente richiesto da Pasino. I granata chiuderanno il conto al 67′, andando sul 2-0 con  Brambilla. 

13 Giugno 1999: la prima vittoria della Reggina, corrisponde  ad una festa che nessuno a Reggio Calabria dimenticherà mai. Si gioca l’ultima giornata del torneo cadetto, e la compagine allenata da  Bruno Bolchi, per centrare la serie A, ha un solo segno a disposizione: il 2. Lo stadio, è esaurito in ogni ordine di posto: da una parte il popolo granata festeggia il matematico ritorno in A, dall’altra, a sostenere Giachetta e compagni nell’impresa, ci sono almeno 18.000 tifosi amaranto (nella foto). Il “muro reggino” esplode al minuto 30, quando Ciccio Cozza dagli undici metri spiazza Pastine. Al 66′ però, riecco la “maledizione Ferrante”: il bomber incorna alla perfezione  un cross dalla bandierina, mettendo alle spalle di Orlandoni. Il sangue dei 18.000 si gela, ma l’incubo dura solo due minuti, giusto il tempo che serve a Possanzini per servire a Tonino Martino la palla dell’ 1-2. Il gol che porta Reggio Calabria in A per la prima volta nella sua storia, viene salutato dal boato degli stessi tifosi locali.

L’anno dopo , Torino-Reggina debutta in serie A. A due turni dalla fine, gli amaranto di Colomba, sono già salvi, mentre i piemontesi di Mondonico devono per forza vincere, per poi giocarsi a Lecce le ultime chance di salvezza. A 15′ dalla fine un rigore di Kallon pareggia i conti, dopo che Galante aveva portato in vantaggio il Toro. Nel finale però, prevalgono le motivazioni dei padroni di casa, che con Ferrante (e chi sennò?), trovano il 2-1.

Nel 2002-2003, sul neutro di Reggio Emilia, la quinta vittoria granata. Se la  truppa di De Canio sgomita per rimanere in A, quella di Zaccarelli, alla 6^ di ritorno,  si trova in una situazione disperata. Autori di una prova in sordina, gli amaranto vengono sorpresi dagli avversari, che vincono per 1-0 con una rete arrivata dopo soli 12 minuti. Il match winner? Ferrante, naturalmente…Per quanto riguarda invece le tifoserie, si segnala la fine del gemellaggio, dovuta ad alcune incomprensioni.

Nel 2006-2007 invece, il secondo successo reggino. L’eorica Reggina del “-11” sbanca l’Olimpico imponendosi per 1-2 alla 4^ di ritorno, grazie alla doppietta di uno scatenato Bianchi, che nella ripresa (2′ e 12′) prima mette dentro dopo un tiro di Tedesco rimpallato da Ardito, e poi beffa Abbiati con un gran calcio di punizione. Nel mezzo, c’era stato il momentaneo pareggio di Comotto, abile a sfruttare la respinta di Campagnolo su Rosina. Mazzarri gongola, Zaccheroni mastica amaro.

Nel 2007-2008, alla 2^ giornata, il primo pareggio. La Reggina di Ficcadenti gioca un bellissimo primo tempo, passando con Amoruso, il quale sugli sviluppi di un angolo sfrutta la sponda aerea di Lanzaro. Novellino trema, ma al 45’ trova l’1-1 con Rosina, che finalizza una bella combinazione in velocità con Recoba e Ventola. Proprio quest’ultimo, al 13′ della ripresa, porta avanti i suoi, grazie anche all’errore del guardalinee (sul cross di Lanna, la palla era già uscita). A tempo scaduto, è Ciccio Cozza a sistemare le cose, griffando il 2-2: il capitano trova l’unico spiraglio possibile, trasformando la punizione a due in area  concessa per un fallaccio di Natali su Joelson, che costò al brasiliano la perforazione di un timpano.

Abbastanza anonimo invece,  lo 0-0 del 2008-2009, alla 2^ di ritorno. Sulla panchina amaranto è appena ritornato Orlandi, su quella granata c’è nuovamente Novellino, anch’esso alle prese con esoneri e ritorni. Bianchi ed Amoruso, ex d’autore, non pungono quasi mai, ed anzi è la Reggina a fasi più pericolosa, con Valdez che a porta spalancata manda sopra la traversa. L’unico sussulto locale arriva a poco dalla fine, con una sventola di Dzemaili che timbra la traversa.

Decima sfida due anni fa, all’11 giornata. Stavolta Novellino è sulla panchina amaranto, ma le cose stanno andando davvero male, come testimoniano le prestazioni e soprattutto i numeri. Nel posticipo dell’Olimpico la Reggina parte bene, costringendo Sereni al grande intervento su Brienza. Allo scadere del primo tempo tuttavia, Belingheri ringrazia per l’enorme liberta concessagli, e con un precisissimo destro dalla distanza infila Cassano e porta avanti l’undici di Colantuono.  Al 22′ del secondo tempo, è Bianchi a chiudere la pratica, con una meravigliosa sforbiciata susseguente a calcio d’angolo. Torino 2 Reggina 0, per Walter Novellino è la fine dell’avventura sullo Stretto.


Ultimo atto lo scorso anno, a 6 giornate dalla fine (ancora in posticipo). La Reggina, che non vince da oltre un mese e mezzo e ha subito col Cittadella un pesantissimo ko interno, si presenta all’Olimpico in  formazione largamente rimaneggiata. Sul fronte piemontese, i granata di Lerda (tornato in sella dopo la brevissima parentesi legata a Papadopulo) vengono da una importante serie di risultati utili consecutivi, che ha spalancato le porte dei playoff. In uno stadio che si presenta come una vera e propria bolgia (20.000 spettatori, record stagionale per il Toro), i padroni di casa partono a mille, ma gli amaranto li colpiscono al primo affondo: sul cross basso di Rizzato, il redivivo Danti si inventa un colpo di tacco da antologia, lasciando impietrito Rubinho. La compagine dello Stretto, che dopo il gol si vede negare un rigore per fallo ai danni del lanciatissimo Campagnacci,  getta il cuore oltre l’ostacolo, vanificando il forcing avversario grazie alle super-parate di Puggioni, e ad un clamoroso errore da due passi di Bianchi. Proprio sul più bello tuttavia, lo stesso Bianchi si conferma ex dal dente avvelenato: siamo all’88’, quando l’ariete bergamasco incorna il cross di Sgrigna, trovando l’1-1. Il pareggio conquistato contro ogni pronostico, servirà da trampolino di lancio ai ‘ragazzotti’ di Atzori, che grazie ad un ottimo rush finale entreranno tra le prime sei.


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