RNP REMEMBER: la storia di Reggina-Brescia

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29 Settembre 1968, prima giornata del torneo cadetto. E’ la data che segna il debutto del Brescia in riva allo Stretto, per una sfida giocatasi sia in serie B che in serie A. In quella circostanza, ad avere la meglio sono gli amaranto di Segato, che grazie a Vallongo piegano la resistenza della compagine guidata da Silvestri e si impongono per 1-0.

Due anni dopo, la Reggina di Persico (subentrato a Bizzotto) e le ‘rondinelle’ di Bassi si dividono la posta in palio, pareggiando 0-0. Per Jacoboni e compagni, è il quinto risultato utile consecutivo (la serie si allungherà a 10, interrompendosi a Modena). Altro ‘segno x’,  nel 71-72: anche in questo caso la compagine dello Stretto allunga un filotto utile (quattro vittorie e tre pareggi, dalla 3^ alla 6^ giornata), ma ha il demerito di farsi raggiungere sull’1-1 dai lombardi, i quali, sempre con Bassi in panchina, rispondono alla rete di Bongiorni.

Nel 72-73, la Reggina torna alla vittoria. Contro il Brescia di Gei (subentrato a Piovanelli) a sancire l’1-0 finale è Comini, che regala una vittoria importante in chiave salvezza ai ragazzi allenati da Mazzetti. Il tris reggino, arriva nel 73-74: a passare per primi sono i biancazzurri, ma Merighi e Trinchero ribaltano tutto, fissando il punteggio sul 2-1. Su tutte e due le panchine, siedevano due tecnici subentrati in corso d’opera: Recagni aveva preso il posto di Moschino, Pinardi quello di Gei.

Le due squadre tornano ad incrociare i loro destini a distanza di quasi 16 anni, sempre in serie B. Si gioca l’11^ giornata di ritorno del campionato 88-89, e la sorprendente Reggina, dopo aver espugnato Taranto, è a soli 2 punti dalla serie A. In un comunale gremito all’inverosimile, decide un calcio di rigore decrato per fallo su Orlando, e trasformato da Vincenzino Onorato a 7 minuti dal termine. Finisce 1-0, ma a fine campionato la Reggina di Scala e quella di Guerini vivranno un epilogo decisamente opposto: i rigori condannano gli amaranto nello spareggio-promozione di Pescara, sorridendo invece agli azzurri in quello di Cesena, valido per la salvezza.

 

Nell’89-90, il primo successo bresciano. Chi era presente quel giorno ricorderà la splendida rasoiata di  Corini (passato in estate alla Juventus), ma ricorderà anche il disastroso arbitraggio del signor Ceccarini di Livorno, il quale negherà due rigori solari alla truppa di Bolchi, sorvolando nel ptrimo tempo su un nettissimo mani in area ospite, e nella ripresa su un plateale atterramento ai danni di Paciocco. A sorridere è dunque la formazione di Varrella (nelle cui fila milita Spillo Altobelli, giunt al culmine della carriera) che torna a casa con lo 0-1.

Nel 90-91, Reggina-Brescia si apre all’insegna della contestazione della Curva Nord: gli ultras amaranto, denunciati dalla loro stessa società dopo gli incidenti del derby di Messina, si astengono dall’incitare la squadra di Cerantola, intonando solamente cori contro il presidente Benedetto e rivolgendo qualche applauso  a Bruno Bolchi, il quale torna a Reggio da avversario, dopo aver preso da qualche giorno il posto di Mazzia sulla panchina bresciana. In un clima quasi surreale, la compagine dello Stretto passa in vantaggio grazie al bolide di Giovanni Tedesco, per poi dilagare nel finale con la doppietta di Simonini (stupenda la punizione dell’attaccante, che a tempo scaduto fissa il risultato sil 3-0).

Dopo altri 5 anni di break, nel 95/96 riecco amaranto e biancazzurri gli uni di fronte agli altri. Proprio come 22 anni prima, la Reggina ottiene il successo in rimonta: Lunini al 27′ illude l’undici di Lucescu, ma nella ripresa la premiata ditta Pasino-Aglietti, nel giro di 3 minuti (57′ e 60′) rovescia completamente la situazione, timbrando il 2-1 a favore della compagine di Zoratti. L’1-1 del 96-97, registratosi ad una giornata dal termine, consente ad entrambe le squadre di centrare i rispettivi obiettivi: la sfida è tutta nel botta e risposta dagli undici metri tra Dionigi e Neri, visto che nei 70 minuti i 22 in campo finiranno con l’annullarsi a vicenda. Al fischio finale, la Reggina di Guerini (ex di turno) festeggia la salvezza, i lombardi di Reja il ritorno in serie A.

Pochissime emozioni, nello 0-0 del 98-99. Trascinati dai gol del nuovo arrivo Fabio Artico, i ragazzi di Gustinetti stanno appena cominciando quella che poi si rivelerà una cavalcata storica, ma nell’occasioe vengono imbrigliati a dovere dai biancazzurri di Baldini.

Nel 2000-2001, Reggina-Brescia fa il suo esordio in serie A. La seconda affermazione bresciana in terra calabrese, coincide con una delle pagine più tristi del calcio reggino. Sotto di 3 reti, la squadra di Colomba è ormai ad un passo dalla settima sconfitta di fila, ed a pochi minuti dalla fine la rabbia della Curva Sud si trasforma in un fitto lancio di sediolini in campo, che costringe Collina a fischiare in anticipo. Le immagini di quel pomeriggio faranno il giro d’Italia, con il Giudice Sportivo che assegnerà lo 0-3 a tavolino alle ‘rondinelle’ di Carlo Mazzone e squalificherà per un turno il Granillo. Per la cronaca, oltre all’ex Ciccio Marino e ad Esposito, era andato a segno proprio Alessandro Calori, che oggi siederà sulla panchina ospite.

Pari in rimonta, nel 2002-2003 (nella foto, la Curva Sud così come si presentava quel giorno). Il centro di Appiah ed il rigore di Baggio, intramezzati dall’autogol di Stankevicius, sembrano portare Mazzone verso il secondo successo di fila, ma a 9′ dalla fine una punizione-capolavoro di Nakamura regalerà il 2-2 all’undici di Mutti. Identico a quello del 98-99, lo 0-0 del 2003-2004. Gli amaranto di Camolese e le rondinelle di De Biasi sanno che un pareggio andrebbe più bene in ottica salvezza, e decidono di non farsi male: l’unico brivido è racchiuso in un colpo di testa di Bonazzoli, che mette i brividi ad Agliardi.

Nel 2004-2005, il Brescia torna a colpire. I lombardi vanno al riposo sullo 0-2, infilando Soviero prima con un inserimento di Stankevicius (da manuale l’assist di tacco di Schopp) e poi con un fulmineo sinistro di Martinez. La banda Mazzarri riaccende la speranza a 10′ dalla fine con una punizione di Zamboni, ma soltanto 5 minuti dopo Caracciolo si inventa un diagonale in corsa di precisione chirurgica, chiudendo i giochi a favore della squadra di De Biasi e consegnando agli archivi l‘1-3.

Due anni fa, l’ultimo atto. In piena bagarre retrocessione a dispetto dei programmi iniziali, gli amaranto cominciano nel migliore dei modi: dopo soli 2 minuti infatti, l’arbitro concede il rigore per fallo di Bega su Bonazzoli, mandando anzitempo negli spogliatoi lo stesso difensore lombardo, espulso per fallo da ultimo uomo. Pagano realizza dal dischetto, e 17 minuti più tardi metterà a segno la doppietta personale con un bellissimo tocco volante su assist di Missiroli. Nel finale di gara, un immenso Pagano servirà due assist vincenti a Cascione e Lanzaro (per quest’ultimo, è il primo gol in amaranto), i quali completeranno la festa. Reggina 4 Brescia 0, dopo 14 anni torna il segno 1…

fer.iel.-reggionelpallone.it