Le gravissime vicende giudiziarie cominciate nel 2006, che lo hanno portato ad essere considerato un latitante per lo stato italiano, non ne offuscano la ‘stella calcistica’. Giorgio Chinaglia si è spento stamattina, in Florida, all’età di 65 anni: il suo cuore, non ha retto all’infarto che lo aveva colpito la scorsa settimana. Con Chinaglia, se ne va un pezzo di storia del calcio italiano, nonché uno dei calciatori più amati dalla tifoseria laziale: 7 campionati con le aquile, che nel 73/74 conduce a suon di gol verso uno storico scudetto. Più che il tricolore, a farlo entrare nel cuore dei tifosi biancocelesti sarà un gol nel derby contro la Roma, festeggiato a mò di presa in giro proprio sotto la curva dei ‘cugini’. Da ricordare anche le 14 presenze in Nazionale e il trasferimento negli Usa, laddove con i Cosmos giocherà altre 7 stagioni, continuando a realizzare caterve di gol e giocando un campionato insieme a Pelè.
Nelle varie avventura dirigenziali intraprese a fine carriera, ha anche ricoperto il ruolo di Presidente della sua amata Lazio, dall’83’ all’85. Proprio ad un suo possibile ritorno in sella alla società laziale, come detto prima sono legate indagini inerenti reati pesantissimi: questa però è un’altra storia, e non sta certo a noi occuparcene. Attraverso i racconti letti o ascoltati, o le vecchie immagini dell’epoca, preferiamo ricordare ‘Long John‘ come uno dei centravanti più eclettici e ‘sui generis’ che abbiano mai calcato i campi di calcio.
Alla famiglia, le condoglianze di Reggionelpallone.it.
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