{source}
<object width=”550″ height=”120″ data=”dati/media/adv/banner_frascati.swf” type=”application/x-shockwave-flash”> <param name=”src” value=”dati/media/adv/banner_frascati.swf” /> <param name=”wmode” value=”transparent” /> <param name=”base” value=”/” /> <param name=”name” value=”banner_frascati.swf” /> </object> </p>
{/source}
Antichi vizi e carenze d’organico notori, la Reggina s’incaglia sul già conosciuto. Che la difesa non fosse un bunker impenetrabile era materia già passata in archivio, l’Ascoli con due sole occasioni costruite ha portato a casa un gol…e mezzo. Soltanto la miopia di Papa Waigo (e la bravura di Zandrini) hanno impedito che la gara si tramandasse ai posteri come il quarto ko interno stagionale. Nell’ 1 a 1 finale ci ha messo del suo anche Gavilucci, assegnando un rigore fantasioso: l’aiuto è arrivato nel momento di maggior bisogno, una boccata d’aria fresca in un pomeriggio da deserto tropicale in quanto a idee. L’organico amaranto, durante lo scorso gennaio, ha subito un restyling che ha dato alterni risultati. Ben rivisto il reparto arretrato (Zandrini, Angella e Freddi sono una spanna sopra i precedenti protagonisti), non si è pensato di integrare l’attacco, privato di un uomo di spessore quale Missiroli. Alla già pesante perdita del ‘Missile’ volato a Sassuolo (l’unico in grado di tagliare in due le difese avversarie partendo dalla trequarti), si è aggiunto il problema già esistente, ovvero la totale assenza di un vice-Bonazzoli. I risultati, evidenti, si sono visti ieri: in mancanza del centravanti di Asola e di un naturale sostituto, la Reggina dovrebbe cambiare modo di giocare, ed è cosciente di ciò. Semplicemente, non ci riesce. Fascia destra e centrocampo abbondano di uomini (si va ben oltre i due giocatori per ogni maglia), Rizzato e Bonazzoli invece piangono la mancanza di un alter-ego.
In classifica, Varese e Sampdoria hanno approfittato del passo falso della Reggina, c’è da sperare che il Brescia domani nel posticipo di Gubbio non faccia en-plein. La situazione, in ottica sesto posto, non era rose e fiori dopo il blitz a Zemanlandia, non è da scenari apocalittici adesso. La vittoria del Padova (salito a quota 49, e con un partita da giocare) sembra certificare che il posto play-off è soltanto uno, con tanti auguri alle diverse squadre che si daranno battaglia. Tra queste potrebbe ancora rientrare il Bari, prossima avversaria della Reggina. Al ‘San Nicola’ i pugliesi ‘dimenticano’ le virtù mostrate lontano da casa, Torrente da inizio stagione non sa porre rimedio al problema. In Puglia inizierà per la formazione di Gregucci un tris di gare importante se non decisivo. Contro il Bari sarà fondamentale non perdere, per mantenere la distanza inalterata e lo scontro diretto a favore: un blitz esterno permetterebbe a Gregucci di depennare una concorrente dalla corsa play-off. Successivamente la Reggina affronterà il Livorno al ‘Granillo’: contro i toscani non ci saranno alternative alla vittoria. A chiudere il tris, la trasferta di Varese, vero bivio del campionato. I lombardi, prima di ospitare gli amaranto, faranno visita al Padova, trasferta complicata e che potrebbe permettere alla Reggina e le altre contendenti di rosicchiare qualche punto a Maran.Â
Il futuro è nelle prossime tre partite: tutto, o quasi si annulla. Con i benefici e i rischi del caso. Nonostante una difesa rivedibile, un gioco non sempre fluido e una preoccupante dipendenza da Bonazzoli, la Reggina può ancora dire la sua per la sesta piazza, agganciare l’ultimo pezzo di sogno ancora a disposizione. Il rovescio della medaglia è che a proseguire sugli errori commessi sino a ieri, non ci sarà più possibilità di rimediare. Nè di sperare.
p.r. – rnp
Commenti