Tecnici contro: Massimo Silva, la scheda

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MASSIMO SILVA

Nato a Pinarolo Po (Pavia) il 4 Agosto del 1951.

Modulo preferito: 4-4-2 o 4-3-3.

 

La carriera da calciatore- Attaccante di movimento e di discreta tecnica, cresce nelle giovanili dell’Inter. La società nerazzurra lo manda in prestito al Rovereto, in serie C, nel 70/71, mentre  l’anno dopo passa alla Cremonese, dove si mette in luce realizzando ben 9 goal. Dopo una partentesi lampo alla Lazio (i capitolini, non lo utilizzano mai), nel ’72 si trasferisce all’Ascoli, ed è proprio con i marchigiani, nelle cui fila rimarrà 4 anni, che si toglierà le prime grandi soddisfazione della sua carriera, ottenendo una promozione in A e debuttando nella massima serie proprio con l’Inter. Nel 76-77 arriva un’altra grandissima occasione, visto che fa ritorno a Milano, sulla sponda rossonera. La compagine milanista, in campionato sfiora addirittura la retrocessione, ma  riesce comunque  a conquistare la Coppa Italia,  battendo in finale proprio:  l’Inter:  il goal del momentaneo pareggio, lo segna Massimo Silva. L’avventura milanista tuttavia, dura solo un anno: nel ’77 arriva il trasferimento al Monza, con cui milita per due campionati, perdendo uno spareggio-promozione col Pescara (in biancorosso la sua media più proflifica, con 30 reti in 70 presenze). La stessa societàabruzzese  lo ingaggia per il  massimo campionato 79/80, che si conclude però con una amara retrocessione in serie B. Confermato dai ‘delfini’, rimane in Abruzzo altre due stagioni, ma l’avventura si conclude con un’altra retrocessione, stavolta in C1.  Gioca un altro campionato cadetto con la Sambenedettese,  prima di passare in C1 nel 1983/1984. Conclude la sua carriera da calciatore giocando altri due campionati a Monopoli, sempre in C1: con i pugliesi, si toglie la soddisfazione di raggiungere e superare l’ambitissima quota dei 100 gol tra i professionisti. Appenderà le scarpe al chiodo a 35 anni, con uno score di 407 presenze e 104 reti.

Palmares- 1 promozione dalla B alla A (Ascoli, 1973/1974);  1 Coppa Italia  ( Milan, 1976/1977).

La carriera da allenatore- Maurizio Mosca, allora presidente della Maceratese, gli affida la sua prima panchina in Eccellenza,  nel 1991/1992: scelta azzeccatissima, visto che Silva vince due campionati di fila, e porta i marchigiani tra i professionisti. Nel 93/94 subentra a Leonardo Acori a campionato in corso, guidando la Ternana in serie D. Confermato dal club umbro, nel 94/95 manca la promozione sul campo, ottenendola però ‘d’ufficio’, in seguito al ripescaggio. In C2 porta subito la squadra rossoverde nelle zone alte della classifica, ma alcune incomprensioni con i dirigenti lo portano all’esonero, proprio alla vigilia di uno scontro diretto contro il Livorno. Nel 1996 lo ingaggia il Benevento, sempre in C2: Silva  conduce la squadra sannita per 2 anni consecutivi ai play-off, persi conto Turris (96/97) e Benevento (97/98).  Nel 98/99 torna tra i dilettanti, allenando la Sambenedettese, ma nel  nel 2000/2001, subentrando al compianto Sergio Buso,  si toglie la grandissima soddisfazione di riportare il Taranto in C1, al termine di una grandissima rimonta ai danni del Campobasso. Nonostante l’impresa, la società pugliese non lo conferma. Rimasto in C2, nel 2001/2002 guida il Sant’Anastasia ad una miracolosa salvezza, con una compagine allestita in netto ritardo rispetto alle antagoniste. Nel 2002/2003 passa al Frosinone, mentre nel 2003/2004 accetta l’offerta della Cavese:  in terra campana le cose vanno  male, ed il primo Ottobre 2003 arriva il primo esonero. Nel 2004/2005, il presidente Benigni gli affida la panchina cadetta, riportandolo da un suo ‘vecchio amore’, l’Ascoli.  Silva ripaga subito la fiducia accordatagli, centrando i play-off: il ‘Picchio’ viene eliminato in semifinale, ma a seguito di vicenda extra-calcistiche che hanno coinvolto società come Torino, Perugia e Genoa, viene ripescato nella massima serie. Al debutto nell’Olimpo del calcio, il tecnico di Pinarolo continua a farsi apprezzare, centrando la salvezza in tandem con Giampaolo. A sorpresa ritorna tra i dilettanti, prendendo in corsa il Brindisi, nel 2007/2008: nel giro di due anni,  sotto la guida di Silva i pugliesi prima centrano la  Seconda Divisione di Lega Pro (ex C2)  e poi aarrivano ai  play-off per la Prima, persi contro la Cisco Roma. Il 6 dicembre 2010 ritenta l’exploit in serie D, accettando, sempre a campionato in corso l’offerta del Casarano: il miracolo stavolta non si ripete, ed il tecnico rassegna le dimissioni dopo appena un mese .Nel campionato in corso, è stato chiamato nuovamete dall’Ascoli, per sostituire  Fabrizio Castori Quattro vittorie consecutive, hanno consentito ai bianconeri  di abbandonare la coda della classifica,  e rilanciare le speranze di salvezza: mantenere la B nonostante i 7 punti di penalizzazione, per Silva sarebbe un’altra grande impresa.

Palmares- 1 promozione dalla C2  alla C1 (Taranto, 2000/2001); 1 promozione dalla D alla C2 ( Maceratese,1993/1994); 1 promozione dalla D alla Seconda Divisione di Lega Pro ( Brindisi, 2008/2009);           

Precedenti con la Reggina- Alla guida dell’Ascoli ha incontrato 2 volte la squadra amaranto, nel campionato di serie A 2005/2006. Un pareggio al Del Duca (1-1)  ed una vittoria della Reggina al ‘Granillo’ (2-0).

Domenico Quattrone Reggionelpallone.it