Reggina-Ascoli, il commento: pochi acuti e un regalo, sesto posto più lontano

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LE FORMAZIONI – Gregucci conferma il 3-5-2 delle ultime settimane: Ceravolo e Rizzo prendono il posto degli indisponibili Bonazzoli e Barillò, queste le uniche novità rispetto alla trasferta di Pescara. Modulo speculare, anche se in versione più difensiva, per l’Ascoli di Silva: Scalise e Tomi sulle fasce, in mezzo al campo Parfait la spunta su Ilari. In attacco Soncin e Papa Waigo, solo panchina per Gerardi.

 

CALMA PIATTA – Nessuna delle due squadre parte a spron battuto, la prima (velleitaria) conclusione è di Ragusa. Il ritmo di gioco, basso, non cresce con oil passare dei minuti, Reggina che non va oltre una leggera flebile supremazia territoriale. L’Ascoli rimane guardingo, senza riuscire a partire in contropiede: Papa Waigo prova a sorprendere Zandrini con un tiro a giro, senza fortuna. Gli amaranto non sfondano sulle fasce, il traffico in mezzo al campo rende impossibile qualsiasi guizzo. Rizzo prova a smuovere il torpore con un tiro dalla distanza, è l’ultima occasione di un primo tempo da sbadigli e senza sussulti.

 

ABBAGLIO AMARANTO – La ripresa inizia con un tiro debole di Tomi, Zandrini leggermente sorpreso devia in angolo. Buono lo spunto di Ceravolo al 3’, il suo cross non viene raccolto da Ragusa. Gregucci capisce che è tempo di osare e aumenta il potenziale offensivo: dentro Alessio Viola, fuori D’Alessandro, Ragusa arretra sulla destra ma con licenza di offendere rispetto al compagno uscito. Il nuovo assetto dura pochi minuti, Ceravolo si ferma per un problema muscolare, la mancanza di altri attaccanti costringe Gregucci a tornare sulle proprie idee: dentro Colombo, Ragusa va ad affiancare Viola in attacco. Al primo vero affondo l’Ascoli castiga senza pietà. Guizzo di Parfait sulla sinistra, il suo tiro viene respinto da Zandrini, Soncin si ritrova il pallone tra i piedi e non lascia scampo al portiere amaranto. Un minuto più tardi ospiti a un passo dal raddoppio: Papa Waigo scappa sul filo del fuorigioco e si presenta a tu per tu con Zandrini, bravo quest’ultimo a ipnotizzarlo. Vicina al colpo del ko, la Reggina trova la forza per reagire: Nicolas Viola crossa in area, il fratello Alessio cade a terra, per Gavillucci (forse solo per lui) è calcio di rigore. Sul dischetto va Nicolas Viola, freddo nel spiazzare Guarna. Il gol non dà la giusta scossa alla squadra di Gregucci, il finale vede i bianconeri più vicini al gol vittoria con Gerardi.

Finisce in parità, la Reggina dopo il colpaccio di Pescara torna sulla terra, perdendo punti pesanti dal Varese in chiave play-off. Prestazione grigia, priva di spunti nella metà campo avversaria. Si è fatta sentire la mancanza della coppia offensiva titolare Bonazzoli e Campagnacci, Rizzato e D’Alessandro non sono riusciti ad avere la meglio sulle fasce. Ascoli compatto e organizzato, bravo a impigliare la squadra di Gregucci: caduta nella rete, la Reggina ha trovato il pareggio grazie alla collaborazione dell’arbitro, generoso nel concedere il calcio di rigore. Memori della gara di andata, si può dire: chi di spada perisce, di spada ferisce…

Pasquale Romano – rnp