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Emergono nuovi retroscena riguardanti gli interrogatori a Carlo Gervasoni, senza dubbio il giocatore (tra gli indagati) che più sta collaborando. L’ex difensore di Piacenza e Cremonese ha ammesso di aver partecipato a diverse combine, dichiarando di aver guadagnato circa 100 mila euro dagli zingari. Curiosità preoccupante: Gervasoni confida che ‘a differenza di molte società, gli zingari pagavano sempre’.
Riguardo Atalanta-Piacenza, ormai etichettata come la madre di tutti i tarocchi, Gervasoni rivela di una sorta di ‘doppia combine’: “Rickler mi disse che c’era la possibilità di prendere dei soldi per perdere la partita, io gli dissi di no. Poi con il fatto che me lo chiedevano anche Gegic e compagnia… Lui venne con i fratelli Cossato. Praticamente abbiamo venduto la stessa cosa a due gruppi”. Riguardo l’episodio dell’avvelenamento dei giocatori della Cremonese prima della gara con la Paganese (senza quel fattaccio non sarebbe mai partita l’inchiesta), Gervasoni nega un suo coinvolgimento e parla dell’incidente stradale che ebbe perché stordito: “Devo ringraziare il Signore che guidavo una macchina un po’ grossa… La gente che mi ha soccorso mi chiedeva se ero matto o ubriaco, perché zigzagavo. Non avrei mai potuto avvelenare i miei compagni”.
rnp
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