La quinta essenza dell’importanza accessibile al volgare ha sede nel pallone da calcio. Il suffragio del sinedrio
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più famoso ha sede in uno spazio temporale lungo novanta minuti. Un tempo fatto di battiti e feroci emozioni, avvolte di mistero e fittizie formule solenni e jeratiche. Il devoirs della vittoria ha voce anche in Promozione, specie quando in un week-end si vive il brivido di una partita come ReggioSud-Marina di Gioiosa. Lunghi echi sparsi che da lontano si fondono in una forte unità . Gli echi del recente passato, che ha sorriso sia ai padroni di casa che agli jonici. L’anno scorso, furono Marino e compagni a brindare, quando le porte di una vittoria spalancavano i portoni di una finale finita in amarezza. Quest’anno, un giro di boa fa, il Marina ha strapazzato gli avversari, risultato netto. Il calcio, però, ha fame di inediti verdetti, “reclama forme nuove“. Ed ecco che la sfida per antonomasia, da entrambe le parti, legittima un nuovo capitolo.
Un solo  punto divide due squadre che arriveranno al match con morali opposti. Il ReggioSud deve riscattare la sconfitta con la Mamer, nel dernier jour valido e buono. Si deve vincere, obbligo federale. Perché? Perché, primo, si perde l’onore delle armi e si concedono sei punti ad una diretta concorrente; perché, secondo, l’impatto psicologico potrebbe evidenziare tangibili ricadute su un gruppo che ha fatto del Longhi Bovetto uno dei punti di forza stagionali. Il Marina ha vinto con la Cittanovese, sa che anche un pareggio potrebbe andar bene, anche se magari si perderebbe il treno direttissimo per il primo posto. E poi c’è, come detto, un fattore quasi “d’orgoglio”. La convinzione che, stavolta, ReggioSud-Marina di Gioiosa ha il sapore della … “bella“.
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Francesco Mansueto – Reggionelpallone.it
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