Biancazzurri letteralmente scatenati, Gelbison mai in partita. La scalata verso la Lega Pro continua
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HINTERREGGIO – GELBISON SERRE ALBURNI 4-1
Hinterreggio (4-1-2-1-2): Cutrupi; Marguglio, Franceschini, Ungaro, Sciarrone; Lavrendi; Trentinella, Vicari; Ancione (10’st Crucitti); Arigò (28’st eseola), Impallari (37’pt Iennaco). A disposizione: Parisi, Sinicropi, Taverniti, Gioia. Allenatore: Periti.
Gelbison Serre Alburni (4-3-3): Spicuzza; Fariello, Dell’Isola, Braca, Anastasio (30’pt Siano); Pecora, Amarante, Borsa; Sica (26’st Melcarne), Sené, Grimaudo (26’st Tulimieri).
Arbitro: Pillitteri di Palermo (Selvaggio di Enna; Sangiorgio di Catania).
Marcatori: 11’pt Impallari (H); 34’pt Ancione (rig., H.); 2’st Iennaco (H); 8’st Trentinella (H); 45’st Sené (G).
Note – 100 spettatori circa. Ammoniti: Sica (G) per gioco falloso. Espulsi: Borsa (G) al 32’pt per gioco falloso. Angoli: 5-1: Recupero: 1’pt; 0’st.
RAVAGNESE – La rappresentazione scenica di un capolavoro collettivo ha due aspetti essenziali e inseparabili, la cui distinzione costituisce l’essenza più interna di un successo che, così largo, non se lo aspettava quasi nessuno: da un lato c’è lo spessore di un gruppo pronto, almeno sulla carta, al salto di categoria; dall’altro, invece, quello di una dirigenza che, con tantissimi sacrifici, sta portando avanti un progetto che allarga confini e orizzonti già di domenica in domenica. Il protagonista che si prende le lodi, è l’Hinterreggio. La squadra del presidente Pellicanò, coronando il binomio “minimo sforzo – massimi risultati”, dà una lezione di accademia alla Gelbison Serre Alburni. Quattro gol, un possesso palla quasi spagnolo che, per larghi tratti del match, ha caricato a ragnatela l’erbetta del campo. E, ovviamente, tre punti che fanno morale e classifica, specie in vista del derby con la Valle Grecanica. Perché un impulso così prepotente e irresistibile ti dà consapevolezza dei tuoi mezzi tecnici per molto, molto tempo.
A livello tattico, i biancazzurri si sono schierati con un 4-4-2, con un centrocampo a rombo con Lavrendi vertice basso e Ancione vertice alto. Gli ospiti, senza Pascuccio ancora fermo ai box, si affidano ad un 4-3-3, dove Amarante ripiega in posizione di centrocampista arretrato, a dare manforte alla fase difensiva. E’ un monologo Hinterreggio. Dopo un po’ di tentativi griffati Arigò, è Impallari a portare in vantaggio i biancazzurri. Lavrendi appoggia per l’attaccante argentino, che da due passi e tre quarti realizza il gol del vantaggio. La gelbison è tutta nella conclusione alta di Pecora, che da buona posizione manda di poco alto sopra la traversa. Al 20′ Ungaro difende in mezzo e, dagli sviluppi di un corner, vola in rovesciata: tutto spettacolare, ma la palla si spegne di poco alta. Al 33′, su un cross teso dalla sinistra, Arigò cade in area. L’arbitro chiama il penalty, sventolando il rosso a Borsa. Sul dischetto si presenta Ancione, che spiazza il portiere avversario portando il risultato sui binari del 2 a 0. Sul finire di primo tempo, un pallonetto da posizione defilata di Trentinella, per poco non entra in rete.
La ripresa si apre con il gol del cappotto: Vicari si accentra, servendo il neo-entrato Iennaco (subentrato a Impallari, vittima di un infortunio di natura muscolare) che apre il piattone e la mette all’incrocio. L’Hinterreggio dilaga all’ottavo minuto quando, su una devastante azione di Ancione, Vicari ci mette lo zampino, servendo al bacio Trentinella: poker-room a Ravagnese. La partita, di fatto, si spegne qui. O quasi. Nel finale, infatti, Sené trova il gol della bandiera. Un gol da regalare alle statistiche.
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Francesco Mansueto – Reggionelpallone.it
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