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Dopo tante polemiche e storie ‘distorte’, apriamo il 2012 di questa rubrica con una notizia positiva. Le nostre attenzioni sono tutte rivolte a Simone Farina, difensore del Gubbio, che denunciando il tentativo di corruzione nei suoi confronti, ha dato vita al secondo filone d’inchieste sul calcio scommesse, e si è meritato con questo suo gesto, gli onori della cronaca, sportiva e non. Come tutti sanno, Farina ha rifiutato 200 mila euro per truccare una partita del suo Gubbio, in particolare quella di Coppa Italia disputata contro il Cesena, che secondo quanto emerge, lui avrebbe dovuto far perdere con tanti gol di scarto.
Tale denuncia, stando alle dichiarazioni del difensore eugubino, è stata presentata solo per ragioni di etica e senso di giustizia e non certo per ottenere clamori e attenzione mediatica, cosa che però inevitabilmente è avvenuta. A ben pensarci, come lo stesso Farina ha sottolineato, il suo gesto non è altro che un atto dovuto, un qualcosa di normale che qualsiasi persona, trovandosi nei suoi panni, avrebbe dovuto fare. Ma purtroppo, sappiamo bene che le cose non vanno così… Sappiamo bene che la normalità oggi è accettare proposte corruttive ed imbastire imbrogli, soprattutto quando, attraverso scommesse, bustarelle e quant’altro, ne derivano fior fior di quattrini; senza che si badi troppo alla propria dignità e soprattutto al rispetto da mantenere verso i tifosi.
Succede così che il CT della Nazionale, Cesare Prandelli, prometta al giocatore del Gubbio una convocazione per fargli indossare la maglia azzurra, o che il presidente della Fifa Sepp Blatter lo inviti alla cerimonia di premiazione del Pallone d’Oro, in quanto simbolo della faccia pulita del calcio. Succede che le cose vengano stravolte e che si finisca per essere eccessivamente elogiati, solo per aver fatto il proprio dovere. Il mondo del calcio, e non solo quello, sta diventando talmente marcio che nel momento in cui scorge il ‘buon esempio’, lo incensa per sottolineare come ci sia ‘ancora’ gente che crede nei valori, lo santifica prendendolo come modello.
Ma la realtà dovrebbe essere ben diversa. Bisognerebbe agire duramente verso chi altera i risultati attraverso le combine e fare che tutto ciò non accada più, piuttosto che celebrare nel tempo, quali esempi di rettitudine, delle ‘normali’ persone oneste. E’ necessario ripristinare lo stato di cose in cui l’onestà e il dovere morale ritornino ad essere abitudine quotidiana e non anomalia, affinché quanto compiuto da Simone Farina non finisca per essere la tipica eccezione che conferma la regola…
Marco Giacomantonio-reggionelpallone.it
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