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Lunedi amaro per Brescia e Sampdoria, entrambe duramente contestate dai propri tifosi.
A Brogliasco momenti di tensione. Società e squadra, durante l’allenamento odierno, sono stati presi di mira dai tifosi, evidentemente esausti per un biennio ricco solo di fallimenti. Koman e Piovaccari i più bersagliati, la presenza delle forze dell’ordine ha evitato che la situazione degenerasse. Visto il clima alquanto pesante, la società ha deciso di portare la squadra in ritiro: i blucerchiati, infatti, per preparare la sfida contro il Padova di sabato prossimo, si alleneranno al centro sportivo ‘Saverio Garonzi’ di Bardolino (Veronello, ndr), per poi trasferirsi a Padova giovedì pomeriggio.
Non se la passa meglio il Brescia di Corioni. Non è bastato l’ottimo impatto di Calori (due vittorie su due) per rabbonire l’umore dei tifosi, esagitati soprattutto nei confronti del massimo dirigente. Oggi la contestazione in piazza aveva come unico bersaglio Corioni, reo di aver portato la società sull’orlo del fallimento e adesso obbligato a vendere i migliori giovani per fare cassa. Queste le parole del portavoce della Curva Nord bresciana: “Non siamo in piazza contro l’uomo Corioni, al quale riconosciamo il merito di aver portato a Brescia momenti di grande calcio, ma è giusto che adesso si faccia da parte. Ci stanno vendendo i giovani migliori per fare cassa ,si sono accumulati debiti per 45 milioni di euro. Alla faccia di una gestione occulata. E ora che il direttore sportivo Iaconi sta cercando di ridurre questa mostruosa cifra, Fabio (il figlio del presidente Corioni, ndr) sta cercando di restare disperatamente attaccato al Brescia calcio”.
rnp
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